Rodano, Nord e Sud: cosa comprare, cosa bere, cosa raccontare

Vigneto di Paul Jaboulet a Tain-l'Hermitage - foto di Guillaume de Germain


Sottotitolo: Appunti crudi e allargati dal seminario di AIS Verona
Il fascino del Rodano, dai vigneti al calice” con Samuel Cogliati Gorlier,
più qualche dato che serve davvero quando scegli una bottiglia


Il Rodano, o meglio Rhone, è quel posto in cui parti con un’idea in testa e torni a casa con tre appunti scritti male sul telefono e un paio di bottiglie che non volevi comprare. Colpa, o merito, di quella linea d’acqua che spacca la Francia in due, e del Mistral che asciuga la testa prima ancora dei grappoli.

Al seminario di AIS Verona, Samuel Cogliati Gorlier (Possibilia Editore) ha fatto quello che doveva: mettere ordine nella complessa confusione. Nord, Sud, punto. Granito, Syrah, terrazze da capre, tannini fini, spezie, grafite. Poi giri pagina, arrivi al Sud e ti investono i galets, la garrigue, le erbe, la Grenache che ti guarda e dice “o mi capisci, o ti pesto”.

Non è che servisse la rivelazione, ma la didattica fatta bene ti costringe a fare pace con la realtà:

  • Tavel è rosé e basta, e non è un rosé da aperitivo con le olive secche e la foto al tramonto a bordo piscina o in riva al lago. È un rosé che si siede a tavola, apre la conversazione, e magari litiga pure col secondo. Personalmente lo adoro. È un rosé strutturato, spesso più gastronomico di tanti rossi molli. Prendilo con 2 o 3 anni sulle spalle se cerchi più profondità.

  • Château-Grillet? Tre virgola qualcosa ettari, un paradosso geografico, Viognier vestito di seta che costa quanto un capotto di cachemire. Piace? Dipende. È unico? Sì. O lo cerchi, o rinunci.

  • Hermitage rimane quel cucuzzolo che detta legge anche quando non urla: Syrah scolpito, nitido, potenza educata, tempi lunghi, parcelle che suonano come titoli di libri. Syrah da cantina seria e pazienza in scaffale; i lieux-dits contano sempre di più. O hai un budget adeguato o non ha senso.


Nord vs Sud, mappa mentale in un colpo d’occhio
[muovi le colonne orizzontalmente su sistemi mobili]

Rodano, Nord e Sud, differenze essenziali
Blocco Terreni e morfologie Uve cardine Profilo nel bicchiere AOP faro
Rodano Nord Pendenze ripide, terrazze su graniti e scisti Syrah, più Marsanne, Roussanne, Viognier Spezia, grafite, tannino fine, bianchi strutturati Côte-Rôtie, Hermitage, Cornas, Saint-Joseph, Crozes-Hermitage, Condrieu, Château-Grillet
Rodano Sud Piane e colline, galets roulés, argille, calcari, Mistral Grenache con Syrah, Mourvèdre, Carignan, Cinsault Frutto pieno, erbe di garrigue, alcol spesso importante Châteauneuf-du-Pape, Gigondas, Vacqueyras, Tavel, Lirac, Vinsobres, Rasteau

Poi c’è il presente meno romantico: la Francia beve meno vino, soprattutto rosso. La GDO, i carrelli, le abitudini. Succede. Allora, se fai carta o scaffale, smetti di pensare al Rodano come a una muraglia di rossi alcolici e abbraccia i bianchi che crescono, i rosé che non chiedono scusa. E nel Sud, quando il produttore ha la mano leggera, la Grenache smette di spingere e inizia a danzare. Gigondas, Vacqueyras, certe parcelle alte, ti fanno il favore di trattenere il pepe al posto giusto.

La sintesi è noiosa, ma rende: compra con testa.

Hermitage quando il produttore parla chiaro dei lieux-dits e tu hai pazienza. Cornas quando vuoi il coltello senza il manico d’oro. Condrieu quando il legno è un mobile di casa, non una profumeria. Châteauneuf in versione infusiva: lo senti perché il sorso non ti si siede addosso. Tavel a tavola, ripeto, a tavola. E smettiamola con gli “aperitivini” (e smettiamola pure col aggettivizzare tutto in -ino o -ini!).

Rocce galet diffuse in alcuni vigneti della regione vinicola meridionale francese di Châteauneuf-du-Pape - foto di Megan Mallen

Come comprare bene senza rimuginare troppo

  • Nord, tre piste:

    • Hermitage “lieu-dit driven” [Méal, Bessards, Greffieux], quando il produttore comunica parcella, ascolta.

    • Cornas classico, legno grande, annate fresche, artigiani seri.

    • Condrieu asciutto, niente vaniglia di compensato, niente make-up.

  • Sud, tre piste:

    • Châteauneuf infusivo, slancio e definizione, meno alcol percepito a parità di grado.

    • Gigondas e Vacqueyras, altimetrie e calcare aiutano freschezza e pepe.

    • Tavel da tavola, non da aperitivo, specie con cucina speziata mediterranea.

Finestre di beva, indicative (e spero utili)

  • Syrah Nord village–base: 4–8 anni.

  • Hermitage, Côte-Rôtie seri: 10–20 anni senza problemi.

  • Grenache Sud: base 2–5, cru 6–12, top Châteauneuf fino a 15.

  • Viognier Nord: Condrieu 2–5, selezioni e Château-Grillet 6–10 se ben conservati.
    Queste non sono leggi, sono binari realistici per non farsi male.

6 link autorevoli, utili da tenere in tasca

  1. Inter Rhône, territorio e terroir:
    https://www.vins-rhone.com/en/territory-and-terroir

  2. Inter Rhône, Key Figures 2025:
    https://www.vins-rhone.com/sites/vignoble/files/documentation/2025-04/INTER-RHONE-CHIFFRES-CLES-2025-EN-BAT.pdf

  3. Tavel, sito del Syndicat:
    https://www.vin-tavel.com/en/tavel-appellation/appellation-aoc

  4. Château-Grillet, AOC e dimensioni:
    https://en.wikipedia.org/wiki/Ch%C3%A2teau-Grillet_AOC

  5. Hermitage, profilo AOC:
    https://en.wikipedia.org/wiki/Hermitage_AOC

  6. Francia, vendite in calo 2024:
    https://www.meiningers-international.com/wine/news/wine-sales-france-decline-again

Indietro
Indietro

Basta zoo: liberiamo il Recioto

Avanti
Avanti

Nel ricordo di Pietro Arditi