Curioso destino di wine blogger: ti capita di condividere un'idea con alcune amiche e amici, lanciarla (vedi: Terroir Amarone), e mentre scrivo questa breve nota ritrovarci già con 127 persone registrate al primo social network dedicato a un vino. Poi, nello stesso periodo, ti capita di trasferire la residenza dal centro della città antica di Verona al centro del villaggio simbolo della Valpolicella, San Giorgio. E in questi giorni frenetici il Caso ti fa visitare e conoscere nient'altro che produttori di Amarone: giorni fa la verticale di Pier Paolo Antolini (vedi qui), ieri la visita alla cantina di Monte dei Ragni di Zeno Ziglioli, a degustare coi sensi spalancati l'esperienza di una fermentazione in botti aperte, con lieviti indigeni, solforosa ai minimi assoluti, follature manuali, buone idee in libertà. Infine, degustazione alla cieca e l'impatto con l'Amarone "Il Velluto" 2000 old style dei fratelli Meroni, Carlo e Katia, praticamente vicini di casa, come l'altro amico produttore e lettore della prima ora di Aristide, Carlo Boscaini.
E ancor prima, l'incontro fortunato con il Recioto "amandorlato" di Leonardo Cecchini, proprio qui a San Giorgio: a lui devo la "dritta" che mi ha rivelato l'opportunità di trasferirmi. Il mio trasloco a San Giorgio di Valpolicella sta segnando la mia vita con profonde esperienze in questa terra di vini e persone uniche. L'esperimento di Terroir Amarone aggiunge le motivazioni all'esplorazione dettagliata di queste valli e vigneti.
Che incontri. Che persone. Che vita.