Bordolesi d'Italia, l'ora dell'assaggio

La due giorni dei "Cento Bordolesi d'Italia: stile, eleganza, territorio" a Villa Gritti di Villanova di San Bonifacio (Verona) si è svolta nella sala dell'antico granaio della villa, adattata a sala convegni il sabato mattina (22.10) e riconvertita in pochi minuti a salone di degustazione con ben 137 etichette disponibili il sabato pomeriggio e l'intera domenica (23.10).

Come testimoniano le foto raccolte da Aristide, il numeroso "popolo dei bordolesi", già accorso in forze al convegno della mattina di sabato, si è potuto rifocillare al buffet allestito nello splendido giardino di Villa Gritti, per poi dedicarsi alla degustazione dell'ampia gamma di vini rappresentata dalle etichette in assaggio, un ottimo campione della produzione italiana basata sui vitigni più globalizzati del momento: Cabernet e Merlot. Una produzione "trasversale" in quanto tocca ben 12 regioni del nostro Paese e, nelle intenzioni degli organizzatori dell'evento, la selezione dei vini qui presenti rappresenta l'opportunità di un vero confronto sui valori dei terroir italici (a proposito di valori, occorrerebbero 3.300,60 Euro per acquistare in enoteca i 137 vini qui in degustazione, in media 24,10 Euro a bottiglia, con punte estreme raggiunte non dal Sassicaia 2002, 100-130 Euro in enoteca, o Ornellaia 2002, 90-120 Euro in enoteca, ma dal Rosso di Rosso 2000, Diesel Farm, 1.042 bottiglie a 160-190 Euro cadauna in enoteca).

Qui sotto troverete l'elenco completo dei vini in degustazione a Villa Gritti.

"Per la maggior parte delle persone in Francia e nel mondo intero, la parola 'Bordeaux' dà l'idea di un vino nettamente superiore come qualità, vino di zona viticola superiore e di produzione elevata" (dalla prefazione di Les Vins de Bordeaux). Solo lo Champagne è riuscito insieme al Bordeaux a creare uno stile universalmente riconosciuto. Osserva Gigliola Bozzi Gaviglio (presidente di Vinarius) che tale stile è talmente riconoscibile dai consumatori, che spesso in enoteca si usa presentare un bordolese italiano precisando "che è fatto con le stesse uve di un Bordeaux". Il problema è che in Italia questi vini non hanno prodotto uno "stile" ma soltanto dei "marchi". Importante questo passo dell'intervento del presidente di Vinarius:

"Solo vini a designazione territoriale hanno raggiunto nel tempo, anche da noi, un'immagine di mercato stabile e forte anche se nella realtà delle denominazioni italiane si è potuto constatare che, quando alcuni produttori si sono voluti distinguere, hanno abbandonato o minimizzato la menzione sia del territorio sia del vitigno per creare invece una identità individuale a distinzione o a elevazione del prodotto. E questo non solo per individualismo ma perchè non hanno trovato possibilità di qualificazione all'interno delle denominazioni codificate che proprio in questo hanno il loro limite".

Critica mossa, peraltro, da vari interventi al sistema delle DOC, DOCG e IGT che spesso enfatizzano il vitigno, ma offuscano l'identità territoriale o l'origine. Continua Bozzi Gaviglio, riferendosi ai vini presentati in questa manifestazione:

"Sono vini che spesso e volutamente sono al di fuori delle denominazioni, e che non dichiarano le uve di provenienza; sono frutto di un progetto e di una sfida a modelli di valore internazionale; sono l'espressione di una filosofia e di una intuizione aziendale. Se vogliamo, questo prò essere il punto di debolezza di questi vini poichè l'individualismo di ognuno non potrà contare sull'apporto di una regolamentazione e una comunicazione collettiva di sostegno che aiuti a creare un'immagine comune di valore, ma questo, come già detto, è frutto di una regolamentazione limitata che non valorizza le individualità".

Aristide si permette di osservare come spesso queste critiche vengano mosse al "legislatore" come se questi fosse un'entità astratta. Ci sembra un modo un po' irresponsabile di prendere la questione: un conto è osservare - come fa Gigliola Bozzi Gaviglio, gli effetti di una legislazione che non si ritiene adatta, altro conto è addossare al "legislatore" le colpe della situazione. Andiamo! Le leggi sono fatte dagli operatori e dalle istanze che sono in grado di far rappresentare tramite le proprie organizzazioni di categoria ed i consorzi di produzione. Se il lavoro di lobbying presso il Parlamento nazionale o regionale non produce il risultato atteso, o vanno sostituiti i propri "lobbysti", o vanno eletti rappresentanti politici diversi. Andrebbe insomma compreso che la politica è rappresentanza di interessi e loro composizione "verso" l'interesse generale della collettività. Ma sono gli operatori che fanno le leggi tramite i politici che hanno concorso a far eleggere. Piantiamola con il vittimismo di maniera e che si metta mano ad una riforma delle DOC, DOCG e IGT che parta dall'interesse del mercato finale dei consumatori (italiani ed esteri) attraverso la massima qualificazione delle nostre molteplici identità territoriali. Ancora una volta guardiamo al Bordeaux ed impariamo dai suoi négociants, quei produttori-commercianti che fecero le leggi, partendo da una propria auto-regolamentazione e facendola recepire al "legislatore".

Tornando ai vini in degustazione, Aristide si è impegnato in una degustazione "a campione", dall'Alto Adige alla Sicilia, e vi conferma l'estrema variabilità (compresa tra l'eccellenza ed i valori medi) di quanto soggettivamente abbiamo assaggiato. La relativa tranquillità del granaio di Villa Gritti del primo pomeriggio di sabato, stava già mettendo a dura prova l'organizzazione, nel complesso ben riuscita.

Unica nota "negativa" la ridottissima disponibilità del Sassicaia:solo 6 bottiglie per affrontare l'intera due giorni. Il sommelier dedicato alla mescita ne stappava una ogni ora ed in pochi secondi la calca dei visitatori "vaporizzava" il Sassicaia 2002 presentato qui. A ciò si aggiunga la mancanza di produttori al tavolo di degustazione (in tutto saranno stati 5 o 6 presenti). Ma non vogliamo assolutamente mettere in cattiva luce un evento comunque ben riuscito.

Infine le degustazioni.

Nel campione di 22 vini assaggiati (vedi asterisco nella lista qui sotto), quattro sono i vini che vogliamo segnalarvi per la nostra soggettiva preferenza:

  • Loam 2002 DOC Alto Adige, Cantina Termeno (Alto Adige)

  • Cuvée di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot

  • 18.000 bottiglie prodotte, prezzo in enoteca 20-25 Euro.

  • Ronco dei Roseti 2000 DOC Colli Orientali del Friuli, Le Vigne di Zamó (Friuli Venezia Giulia)

  • Cuvée di Merlot e Cabernet Franc

  • 15.500 bottiglie prodotte, prezzo in enoteca 27-30 Euro.

  • Luna Selvatica 2003 DOC Colli Piacentini, La Tosa (Emilia e Romagna)

  • Cuvée di Cabernet Sauvignon, Merlot

  • Il produttore dichiara per il 2003 una produzione di 5 tonnellate per ettaro, circa 1 kilo d'uva per pianta, su due ettari;

  • 8.200 bottiglie prodotte, prezzo in enoteca 20-22 Euro.

  • Pupà Pepu 2000 IGT Colli Toscana Centrale, Bellini Roberto (Toscana)

  • Cuvée di Merlot, Cabernet Sauvignon

  • Il produttore dichiara una resa di 3-3,5 tonnellate d'uva per ettaro

  • 5.000 bottiglie prodotte, prezzo in enoteca 46-55 Euro.

VALLE D’AOSTA

Vin du Prevot, Institut Agricole Régional

LOMBARDIA

Barbur, La Montina (*)

Ca’ Verde, Ca’ Verde

Colle Calvario, Castello di Grumello

Deressi, Majolini

Doglio, La Brugherata

Falcone, La Prendina-Piona

Giuliana C., La Boscaiola

Messernero, Le Corne

Nero d’Ombra, Mirabella

San Carlo, Barone Pizzini

San Giovannino, Tallarini

Sebino rosso, Ricci Curbastro

Solesine, Bellavista

VENETO

Belvedere, Cantine dei Colli Berici

Braio, C. Colli Vicentini

360 Ruber Capite  Bosco del Merlo

Calaóne, Ca’ Orologio

Camoi, Col Sandago

Campo del Pra, Sartor

Capo di Stato, Loredan Gasparini (*)

Corpore, Villa Sandi

Dogma Rosso, Sutto

Due Santi, Vigneto Due Santi-Zonta

Entusiasmo, Palazzetto Ardi

Flammeo, Ca’ Lustra Franco Zanovello

Fontana Masorin, Montelvini

Fratta, Maculan (*)

Gemola, Vignalta

Hora Sexta, Mòsole

Madégo, La Cappuccina

Merlot Cabernet, Desmontà

Il Massi, Villa Dal Ferro Lazzarini

Nero d’Arcole, C. di San Bonifacio (*)

Perseo, Valerio Zenato

Polveriera, Piovene

Presa IX, Montelvini

Rosso dell’Abazia, Serafini Vidotto (*)

Rosso di Corte, Corte Gardoni

Rosso di Rosso, Diesel Farm (solo libro)

Rosso Giunone, Monte Tondo

Rovere Rosso, Ca’ Rovere

Sansonina, La Sansonina

Santomío, Montresor

Speaia, Maculan

Terra dei Rovi, Dal Maso

Venegazzù, Loredan Gasparini

Villa Capodilista, La Montecchia

Vite Rossa, Ornella Molon Traverso

TRENTINO

Campi Sarni, Vallarom

Castel S.Michele, Istituto agr. di San Michele (*)

Fojaneghe, Bossi Fedrigotti

Fratagrande, Pravis

Fuggè, Poli

Maso Le Viane, Lunelli

Maso Toresella, Cavit

Mori Vecio, Concilio Vini

Quattro Vicariati, Cavit

Rossoreale, CS di Mori

San Leonardo, Guerrieri Gonzaga (*)

Senteri, Cantina di Isera

Tebro, Spagnolli

Tre Cesure, Longariva

ALTO ADIGE

Arzio, Baron Di Pauli

Castel Campan, Manincor

Cornelius, Colterenzio

Cor Römigberg, Lageder (*)

Feld, E & N

Geierber, Castel Schwanburg

Istante, Franz Haas (*)

Kirchegg, Hofstätter

Loam, Cantina Tramin (*)

FRIULI VENEZIA GIULIA

Alture, Gaspare Buscemi

Berengario, Zonin

Braida Nuova, Borgo Conventi

Carantan, Marco Felluga

Cjarandon, Ronco dei Tassi

Conte di Spessa, Pali Wines

Faralta, Marina Danieli

Metamorfosis, Primosic

Montsclapade, Dorigo

Picol Maggiore, Pali Wines

Poncaia, Subida di Monte

Progetto, Mangilli

Red Branko, Branko

Riserva Orzoni, Russiz Superiore

Rivarossa, Schiopetto

Rok, Pradìo

Ronco dei Roseti, Le Vigne di Zamó (*)

Rondon, Bennati

Rosso Carpino, Il Carpino

Sagrado Rosso, Castelvecchio

Scuro, Scubla

Tato, S. Elena

Tiareblù, Livon

Val di Mièz, Roncús

Vertigo, Livio Felluga

EMILIA ROMAGNA

Luna Selvatica, La Tosa (*)

Montegirolo, SanPatrignano

Perticato, Il Poggiarello

Petroso, Vigneto delle Terre Rosse (*)

Stoppa, La Stoppa

Vinnalunga, Lamoretti

MARCHE

Pollenza, Il Pollenza (*)

TOSCANA

Arnione, Campo alla Sughera

Campora, Casale Falchini

Castello di Vicarello, Castello di Vicarello

Ceppate, Terrabianca

Cignale, Castello di Querceto (*)

Desiderio, Avignonesi (*)

Dulcamara, I Giusti & Zanza

Excelsius, Castello Banfi (*)

Guado al Melo, Michele Scienza

Guado de’ Gemoli, Chiappini

Le Cupole, Tenuta di Trinoro

Lupicaia, Terriccio

Magari, Ca’ Marcanda

Millanni, La Cusona

Mormoreto, Marchesi de’ Frescobaldi

Nambrot, Tenuta di Ghizzano

Ocra, La Cusona

Ornellaia, Ornellaia

Petra, Petra-Bellavista (*)

Pupà Pepu, Bellini Roberto (*)

Salamartano, Fattoria Montèllori

Sassicaia, Incisa della Rocchetta (*)

Sassobucato, Russo

Saxa Calida, Poderi del Paradiso

Sogno dell’Uva, Cennatoio

UMBRIA

Crovello, Poggio Bertaio

Fobiano, La Carraia

Outsider, Caprai

LAZIO

Le Poggère, Vaselli

Madreselva, Casale del Giglio

Vigna del Vassallo, Colle Picchioni

SICILIA

Burdese, Planeta (*)

Magnifico, Calatrasi

Majo S. Lorenzo, Miceli (*)

--------------------------------

Le foto di questo post:

- il buffet all'aperto di Villa Gritti

- i vini in degustazione nella sala del granaio di Villa Gritti

- tutti vogliono una goccia di Sassicaia...

Shiraz e la Rivoluzione

Bordolesi d'Italia, l'ora del cambiamento