Torniamo sull'argomento caro-pizza (vedi Aristide in questo post precedente). Il Congresso della FIPE (Federazione Italiana PubbliciEsercizi, aderente alla Confcommercio) ha partorito il controverso "Patto per la Pizza" - "Una pizza, una bibita e un caffè a 7,50 euro. E’ il prezzo
adottato da circa 200 pizzerie italiane aderenti alla Fipe...".
Il bi-presidente di FIPE e Confcommercio, Sergio Billè, ha quindi onorato la promessa fatta a Bruno Vespa nella trasmissione "Porta a Porta" (un pò di teatrino in TV non guasta mai...).
Ora tocca a noi consumatori scegliere.
Aristide la pensa così:
- non ci interessa tanto il prezzo quanto la qualità delle pizze. La discussione sul prezzo della pizza devia l'attenzione dalla scandalosa qualità media delle pizze, del servizio, e degli ambienti in cui si consumano nel nostro paese e in particolare al nord;
- per questo motivo il Patto per la Pizza non risolve la questione più importante, la qualità. Per esempio, non viene fatto nessun cenno sull'adozione della certificazione di qualità della Pizza Marinara e Margherita (certificazione UNI 10791:98).
Soluzioni:
1. Aristide ha contribuito, qualche settimana fa, alla fondazione di una piccola associazione di eno-gastronomi veronesi, denominata "Terre Nascoste", e, non casualmente, abbiamo emesso un comunicato stampa che trovate qui. "Dateci pizze di qualità", chiediamo. Con il tono misurato e professionale che deve avere un'associazione di civili appassionati, abbiamo chiesto maggiore impegno per
"...la salvaguardia della qualità delle due pizze tradizionali, Margherita e Marinara.
In attesa che la richiesta di Certificazione S.T.G. (Specialità Tradizionale Garantita) avanzata dal Ministero delle Politiche Agricole venga esaudita presso la Comunità Europea, l'Associazione Terre Nascoste ricorda che esiste la norma UNI 10791:98 promossa dall'Ente di Normazione Italiano (UNI). La norma stabilisce i requisiti della "verace pizza napoletana artigianale", e indica materie prime per la pasta, processo di lavorazione, materie prime per la guarnizione come l'olio extravergine di oliva, il pomodoro, la mozzarella di bufala campana, il basilico, l'aglio, l'origano essiccato e il sale marino. L'insieme degli elementi caratterizzano la pizza Marinara e Margherita, definendo così un vero e proprio disciplinare (del tutto simile a quelli stilati, ad esempio, per i vini ed i formaggi) a tutela e garanzia della qualità nei confronti dei consumatori. (...)".
Per questi motivi abbiamo invitato
"...le associazioni di categoria ad attuare quelle misure di consulenza tecnica, supporto finanziario e formazione degli operatori, affinchè in tempi rapidi il consumatore possa trovare, anche al Nord del paese e anche in due sole tipologie di pizza, l'alternativa qualitativa e, di conseguenza, anche economicamente controllabile (...)".
2. La seconda alternativa è modificare il comportamento di acquisto: attuare una maggiore selezione delle pizzerie, fino a pensare ad un vero e proprio boicottaggio delle pizzerie se la qualità del prodotto e del servizio non subirà il miglioramento che ci attendiamo. La democrazia economica si realizza anche - e soprattutto - con i conflitti civili...
- Il sito ufficiale del Patto per la Pizza;
- Il comunicato stampa integrale di Terre Nascoste: Dateci pizze di qualità.