Giovanna Tantini, la continuità nell’identità
Visione, obiettivi, capitale umano e determinazione: questa è la probabile ricetta del successo di Giovanna Tantini, vignaiola tra le dolci colline moreniche a sud-est del Lago di Garda.
Lei lavora da vent’anni in questa terra principalmente dedicata al Bardolino e al Chiaretto di Bardolino, ma anche al Custoza. Cantina di brand, quello del nome&cognome di Giovanna, ora anche esternato col proprio volto “solarizzato” sulle etichette dei vini di ultima generazione, in particolare il nuovo La Rocca Bardolino DOC 2020 prodotto dalle uve di un cru aziendale.
Ma anche una cantina che è stata “pietra angolare”, con poche altre e in totale contro-tendenza, nella costruzione del “nuovo” Consorzio del Bardolino DOC, a partire dagli inizi dei primi anni 2000, arrivato poi a chiamarsi Consorzio di Tutela Chiaretto e Bardolino.
Ecco una qualità di Giovanna Tantini, avere visione e darsi obiettivi lungimiranti nel macro scenario di medio termine, così come nelle attività quotidiane: “Lavorare con Giovanna è impegnativo ma anche molto gratificante, lei è più interessata al raggiungimento degli obiettivi e noi siamo più liberi di proporre scelte su come conseguirli” sintetizzano così il rapporto professionale Laura Zuddas e Attilio Pagli (enologi) e Roberto Abate (agronomo).
“Ci sono voluti tutti questi 20 anni per evolversi - racconta Giovanna Tantini - come persona e come azienda, per conquistare una identità in un mercato già di per sé ostico e con vini di una denominazione, per così dire, difficile. E non penso di aver raggiunto un traguardo definitivo. Questo modo di vedere le cose mi ha permesso di non smettere di andare avanti, grazie anche al gruppo di lavoro rimasto lo stesso fin dall’inizio, aspetto per nulla banale perché è la condizione che ha determinato quello che siamo diventati e determinerà ciò che diventeremo. È avvenuto tutto in modo naturale, affrontando le sfide, le cadute e le ripartenze insieme alle persone. E tra queste Marco, mio marito, che mi ha sempre sostenuta nella costruzione aziendale non interferendo mai con le mie scelte ‘creative’”.
E allo scadere di questi primi vent’anni, ecco che Giovanna Tantini decide di organizzare nella sua cantina un’occasione per assaggiare e ragionare su una degustazione verticale di 8 annate dal 2013 al 2020 di Bardolino DOC, eleganti e longevi “by design” e incentrati con grande coerenza sulla Corvina “quasi in purezza”, cioè al massimo consentito dal disciplinare che sarebbe il 90%.
In pratica, una somma di “storie di maturazione”, un intreccio evoluzionistico di persone e vino, sotto la lente delle esperienze fatte di scelte anche estreme, degli errori e degli aggiustamenti introdotti.
E’ sempre un momento delicato questo degli anniversari, si corre il rischio della malinconia o dell’involontaria auto-celebrazione. Ma non è questo il caso: in Giovanna Tantini è ben chiaro quanto sia consapevole del proprio presente così come di quello collettivo che la circonda, e la sua visione sembra in qualche modo poter piegare la realtà in divenire. Succede proprio così quando quei pochi e coraggiosi si mettono in testa una certa idea.
Quindi, continua a provarci, Giovanna.