Vini dolci, 5 strategie per venderli
Ecco un post interessante per stimolare la riflessione sui vini dolci e la loro proposizione e vendita, elaborato sulle esperienze di alcuni direttori e sommelier di ristoranti e wine shop d'oltre oceano:
Si parla di equilibrio nel prezzo proposto al cliente consumatore, del posizionamento all'interno dell'enoteca, di creare proposte di abbinamento in menù appositi, di puntare alla formazione per motivare lo staff, di usare un modo per evidenziare al consumatore l'offerta di vini dolci disponibili (per es. un carrello dedicato al display e alla scelta del vino dolce, così come si fa con gli spiriti).
Gli esperti concordano che la categoria dei vini dolci è oggi minoritaria nella composizione dei fatturati di ristoranti ed enoteche, ma rappresenta una buona opportunità per arricchire l'esperienza dei clienti durante un pasto al ristorante o in casa.
Però, il post insiste nel continuare a definire questa categoria come "vini da dessert", incorrendo così nel più grave errore strategico: relegare i vini dolci alla fase finale del pasto.
Sono sempre convinto che in questa categoria esistano molti vini che per dolcezza equilibrata e freschezza-acidità risultino essere assai bevibili e perfino abbinabili come vini per aprire l'aperitivo (in Francia, Portogallo e Spagna gli aperitivi dolci sono molto popolari) e addirittura pasteggiare.
Ma questa è tutta un'altra storia sulla quale tornerò in futuro.