"Paradosso realistico", il vino italiano in inglese
Massimo Russo, direttore di Wired Italia, citato in un post di Federico De Cesare Viola su Food24:
“Spesso le aziende italiane non usano piattaforme (editoriali, N.d.r.) internazionali e la conseguenza è che siano poi le grandi corporation mondiali ad occupare preziose posizioni anche nel settore enogastronomico, dove dovrebbe invece essere il nostro paese a dettar legge”. Verissimo, come è vero che sono pochi i prodotti editoriali italiani che parlano anche in lingua inglese e che hanno dunque l’ambizione di aprirsi a un audience ben più ampio e “monetizzabile”. Ecco allora il paradosso realistico: in vista dell’Expo, a raccontare al mondo il nostro patrimonio agroalimentare, culinario e turistico saranno editori e società straniere più di quanto, purtroppo, saremo in grado di fare noi.
Terroir Amarone c'è, ci siamo mossi per tempo, e faremo la nostra parte per raccontare la Valpolicella e i suoi vini al pubblico internazionale della rete. Seguiteci qui.