EWBC 2012, wine blogger riuniti in Turchia
Cronache da Izmir, terza città della Turchia, dove il sottoscritto e uno sparuto drappello di amici italiani erano alla quinta conferenza internazionale dei wine blogger, la "EWBC - Digital Wine Communications Conference" (9-11 novembre). Ospiti di munifici sponsor governativi e di Wines of Turkey, agenzia di promozione dei vini turchi, questa quinta edizione dell'EWBC sarà ricordata per aver raggiunto punte di sofisticazione inedite anche per le ottime edizioni che l'hanno preceduta. Proviamo a snocciolare qualche fatto:
record di partecipanti, ben 283 arrivati da 40 paesi, dagli USA all'Europa ed Estremo Oriente;
da notare il sottile cambio di nome della conferenza, che mantiene l'acronimo originale (EWBC - European Wine Bloggers Conference), ma specifica che si tratta sempre più di conferenza dei creatori di contenuti digitali per la comunicazione del vino, un piccolo suggerimento dato da Aristide nel 2011, che oggi gli organizzatori hanno adottato;
il tema della conferenza era "Source" ("sorgente", o meglio "origine"), prova dello sforzo dei turchi nell'attribuirsi la paternità della domesticazione primaria della vite (da vitis silvetris a vitis vinifera) secondo alcune teorie che la collocherebbero nei territori dell'Anatolia Orientale. A sostegno della tesi c'erano importanti personaggi come Patrick McGovern, noto archeologo della vite, e José Vouillamoz, ricercatore e co-autore con Jancis Robinson dell'appena pubblicato e ponderoso Wine Grapes, nuova "Bibbia" sui vitigni del mondo. Aristide propende per la teoria della "domesticazione parallela", cioè avvenuta in diverse aree più o meno contemporaneamente, con al centro l'area più strettamente "caucasica", che vede tra Georgia e Armenia la probabile culla della domesticazione della vite. E le recenti scoperte archeologiche fatte in Armenia forniscono una notevole prova a sostegno di quest'ultima ipotesi. In ogni caso: l'utilità pratica dell'assegnarsi la paternità dell'uva da vino, mi fa chiedere chi si farebbe costruire, oggi, un mausoleo da architetti egiziani solo perché 4.500 anni fa i loro antenati costruirono le Piramidi...?
Grand Terroir Experience, degustazione tecnica collettiva (283 presenti, più alcuni ospiti locali) nella grande sala dell'ultra-moderno SwissOtel di Izmir. Sette vini di terroir da Armenia, Georgia, Libano e Turchia, presentati da Charles Metcalfe e dal Master of Wine Tim Atkin. Forse non è un record mondiale, ma considerato l'accesso al Wi-Fi perfettamente funzionante e di pieno supporto al lavoro online, oltre alle prese di alimentazione per i portatili e dispositivi a disposizione di ciascun blogger, è da segnare tra i momenti clou della crescita del vino digitale nel mondo;
record di Master of Wine: mai visti tanti a una conferenza dell'EWBC, così come sempe più wine critic internazionali e giornalisti di grandi testate, ovviamente del mondo anglosassone e americano.
E poi numerosi workshop sui vari aspetti della creazione di contenuti digitali per il mondo del vino, la sua comunicazione, il marketing, la formazione, le degustazioni e i metodi di valutazione.
Molti di questi contenuti li potete trovare a questi link:
sul sito ufficiale di Vrazon, gli organizzatori della EWBC;
il blog della conferenza, con alcuni video di alcuni workshop;
la pagina di raccolta di molti contenuti pubblicati sulla conferenza;
altra raccolta di immagini, post, tweet, ecc.
la raccolta delle immagini su Flickr.com
#EWBC è l'hashtag di Twitter