Merano International Wine Festival, una bolgia di successo
Merano, International Wine Festival. La bolgia serve. La bolgia è di successo. Nessun piacere è privo di sofferenza... Basta. E' il terzo anno consecutivo che visito il salone del vino e non voglio ripetermi.
Perché è ora di confessare: è una vera gioia aggirarsi per corridoi, banchi di assaggio, saloni, salette, tendoni, sottotetti e sottoscala, e sentirsi vivo grazie all'umanità che trasuda l'evento. Grazie a gomiti, spalle, schiene, piedi. E umori, profumi femminili applicati con generosa disponibilità, sudore, calore, voglia di emergere tra la calca per conquistare gli agognati 2cc. di grand cru, premier cru, IGT griffate, riserve del bricco, selezioni del presidente o del padre fondatore. E sopravvivere con cibetti, prosciuttini, formaggini della malga, olietti tartufati con patate orientali o al metano, salsine, mostardine, caffettini e minchiatine varie.
E poi ricominciare tutto daccapo.
A migliaia, felici e un po' ubriachi, pazienti e determinati, ci siamo ritrovati. E "come stai" di là, e "come stai" di qua, un gossip a te e uno a me, hai assaggiato quello, sapessi cos'ho assaggiato io... E così via. Siete di mondo quanto me, amici lettori, sapete come vanno queste cose. E che nessuno di voi osi pensare che a Merano si offrano perle ai porci, giammai!
Nella bolgia c'è chi lavora, chi prova a vendere e fare affari, chi cazzeggia con professionalità, impegno e serietà.
A Merano dedico con affetto le immagini del video qui sotto. Non ci sono parole, non c'è altro da dire. Cali il sipario sulla bolgia, tanto ci ritroviamo l'anno prossimo.