A proposito del "blogging del vino, oggi", argomento del post precedente e del bel dibattito che ne è seguito, mi piace continuare la discussione sottolineando un "caso" di questi mesi e ultimi giorni. Primo in Italia, Aristide segnalò nel gennaio 2006 l'iniziativa del produttore sudafricano Stormhoek, sotto la regia di un consulente di marketing, abile fumettista e blogger, noto come Hugh Macleod [blog: gapingvoid.com]. L'operazione si concretizzò nel selezionare un centinaio di blogger non specializzati sull'argomento vino), ed inviare loro in omaggio (nel maggio 2005) una bottiglia di Stormhoek Shiraz 2004 e Sauvignon Blanc 2005 – in vendita sul mercato intorno ai 7,50-9,00 Euro - con tanto di etichetta personalizzata e numerata. L'interesse dei blogger così stimolato generò una serie di commenti sui vini e l'azienda Stormhoek, tali da far leva sulla curiosità di molti e contribuendo a portare le vendite dalle 50.000 casse del 2004 alle 100.000 del 2005, pari ad una quota di mercato del 19% nel segmento dei vini sudafricani superiori al prezzo di 7,50 Euro la bottiglia, in quei paesi interessati dalla campagna.
Bene, da allora l'azienda sudafricana ne ha fatta di strada. Grazie alla leva del passa-parola tra i blogger anglosassoni e americani, è arrivata a fare breccia in particolare nel mercato californiano, dove l'azienda viene spesso associata con il mondo dei giovani geek dell'informatica e dell'high-tech. Un colpo di fortuna - ci vuole sempre, negli affari - ha fatto poi incontrare alcuni responsabili di Microsoft in UK, fino ad interessare la casa madre a Redmond, Seattle. Ed eccoci all'oggi: Microsoft annuncia che farà produrre il "Blue Monster Reserve", un vino bianco appositamente prodotto da Stormhoek per i dipendenti e amici (alcune decine di migliaia di persone...) della big company del software.
Tralasciando gli aspetti della comunicazione di Microsoft (impegnata di questi tempi a fornire di sè un'immagine più amichevole e simpatica), l'associazione tra il logo "Blue Monster" creato da Hugh Macleod per Microsoft (qui la storia) e il vino di Stormhoek ha portato il produttore sudafricano assai lontano.
Creatività, immaginazione, rischio, nessuna idea di dove potesse portare la prima operazione, contraddistinguono l'approccio di una società giovane e dinamica, propensa a correre rischi (ma anche a remunerarli). Quanta differenza rispetto alla realtà paludata nella quale viviamo in Italia.
Jason Korman, fondatore di Stormhoek, dichiara di spendere molto poco in marketing. Al contrario, la cantina conta molto sul "social media marketing", sui blogger, e sul potere del passa-parola nel comunicare i loro vini - "so cool" - in un modo tale che nessun altro nel settore è stato ancora in grado di fare. E, last but not least, le vendite raggiungeranno un nuovo top di 140.000 casse di vino nel 2007.
Ci sono ancora degli scettici, là fuori?!
Questa è la vera storia del vino di Microsoft. Purtroppo non è stata raccontata così dai media italiani, uno su tutti il Corriere della Sera, che non sa nemmeno tradurre correttamente l'articolo del Financial Times, a cominciare dal nome dell'etichetta che non è "Monster Blue"... Per diffusione osmotica, ci è cascata anche la super-gazzetta delle notizie del vino italiche, WineNews.it:
Microsoft avrà il suo vino: “BLUE MONSTER
BLUERESERVE”. Arriva dal Sud Africa.
Microsoft ha in progetto la produzione di un vino destinato esclusivamente ai suoi dipendenti, che non verrà però venduto all’esterno: il nome è “Blue MonsterBlue” ed è prodotto da un vitivinicoltore del Sud Africa. Il motto richiamato in etichetta, “cambia il mondo o vai a casa”, servirebbe a mantenere lo storico spirito di gruppo nel colosso informatico americano.
Curioso come non si citi mai chi sia il produttore sudafricano, nè la storia alle spalle di questa vicenda. Veramente curioso...