La pioggia che negli ultimi tre giorni hadato sollievo a campagne, vigne ed umani (soprattutto qui al Nord) ha finito per guastare i piani di almeno un evento: la nota notte dei "Calici di Stelle", organizzata dal Movimento Turismo del Vino, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Città del Vino e decine di cantine in tutto il Bel Paese. Incontri in cantina o nelle piazze, con l'immancabile corredo culturale di "arte, musica e spettacolo" [Vinum et circenses?].
Tutto era pronto per accogliere orde di festanti enoturisti (oltre un milione, secondo gli organizzatori, ma manca il dato della Questura...), tutti col naso all'insù, armati di desideri in canna, pronti ad essere sparati alla vista di probabili "stelle cadenti" alias sassolini spaziali resi incandescenti e luminosi dal contatto con l'atmosfera. Tutto era pronto per mischiare le orde enoturistiche alle onde di vini e vinelli, alcuni buonissimi, chissà quanti veramente buoni, ma tutti gioiosamente disponibili nella rappresentazione festosa delle cantine "aperte per ferie" e delle piazze d'Italia aperte al vino. Pazienza se le strade d'Italia saranno sempre "meno aperte" al vino: superiori emergenze reclamano il "giro di vite" sugli automobilisti da parte del cacciavite della politica. Non importa di cosa "si facciano" gli italiani al volante, vietare è sempre più facile (e redditizio) che governare. Pazienza, anche questa emergenza verrà sostituita da un'altra e noi sudditi sapremo adattarci.
Ma via, tutto questo non importa: le stelle cadono, anche se le nuvole ci impediscono di vederle. Niente nasi all'insù. Poco male, Aristide avrebbe comunque preferito puntare il suo naso al bicchiere. Resta il problema dell'inflazione di desideri. A causa della pioggia non sapete come fare ad esprimerli? Giocateveli a flic-e-floc...