Vinitaly 2006, in pillole "surreali"

Piccola cronaca di un piccolo blogger dalla Fiera di Verona, sede della 40.a edizione del Vinitaly 2006. Un resoconto ancora provvisorio, un pò divertito e un po' no, visto attraverso i ritagli di comunicati stampa assolutamente "surreali"...

  • La protagonista assoluta della prima giornata della 40.a edizione del Vinitaly 2006 è stata... l'acqua. Sin dalle prime luci dell'alba una fitta pioggia ha "complicato" le operazioni di avvicinamento dei visitatori alla Fiera di Verona. Naturale legge del contrappasso?

  • Ci informano che la Regione Veneto ha nominato Marta Marzotto ("da molto tempo regina del jet-set italiano ed internazionale") ed Enrico Fabris ("volto nuovo del mondo dello sport, la freccia d'oro che ha conquistato 3 medaglie nel pattinaggio di velocità alle Olimpiadi di Torino") con l'originale titolo di "Ambasciatori diVini" del Veneto. A parte che non se ne può più dell'abuso dell'espressione diVino o di-vino, la carenza di idee tra i consulenti di pubbliche relazioni del vino fornirà ancora una volta credenziali diplomatiche (alias promozionali per il vino) a qualcosa di simile a due passanti casuali: uno sportivo (non si dopa ma beve?) ed una signora notoriamente esperta di vino. Niente paura: il vicepresidente della Giunta Regionale Luca Zaia, affidandole il compito di diffondere il nome e soprattutto il gusto del vino veneto nel mondo, ha dichiarato: "«Ho voluto personalmente Marta Marzotto come Ambasciatrice diVino veneto», ha dichiarato Zaia, «perché ne incarna perfettamente le caratteristiche. In una bottiglia di vino veneto sono racchiuse tutta la storia, la cultura, le tradizioni della mia gente. Inoltre, ci uniamo a Marta Marzotto per promuovere la ricerca per la lotta alla fibrosi cistica»". Replica rassicurante Marta Marzotto: "«Porterò ovunque il vino veneto nel mondo e comincerò subito da Porto Cervo, il cuore del mondo dello spettacolo. La prossima estate nelle piazze della Costa Smeralda si berrà Veneto»".
    Complimenti alla Regione Veneto. Soldi veramente ben spesi.
  • Diadema_bottle Vino & Lusso
    Taglia-e-incolla dalla rassegna stampa:
    "L’ultima trovata delle cantine Villa L’Olmo di Firenze è quella di abbinare vino e diamanti. Un’autentica «relazione pericolosa» che sposa l’idea del vino come nuovo status symbol. La ditta ha infatti creato «Diadema Diamante Supertuscan 2003», un vino per chi ama il lusso assoluto. La bottiglia è infatti adornata con diamanti di 4 carati (nella versione 750 centilitri) e 5,20 carati (in quella Magnum) incastonati su una base di oro bianco realizzata dall’Opificio Orafo Torrini, uno dei più antichi gioiellieri al mondo. Ne sono stati creati però solo cinque esemplari, tre dei quali battuti all’asta di Sotheby’s per 7.500 e 12 mila euro".
  • Jeans al vino
    Un'altra decisiva innovazione per la promozione del vino. Un comunicato appena rilasciato afferma infatti con grande decisione che:
    "L’arte vitivinicola sposa la moda grazie alla creazione di jeans all’Amarone. La ditta Move Easy ha infatti ideato, in collaborazione con la cantina Tommasi Viticoltori, i cosiddetti «wine jeans». Un particolare jeans sottoposto a un lavaggio con le bucce di Amarone ancora calde. «L’idea mi è venuta quando un bicchiere di Amarone mi è caduto sui pantaloni e mi sono accorto che la macchia non se ne andava più via», spiega Alberto Salaorni, titolare di Move Easy, «colorando i jeans con l’amarone ne esce una tinta particolare tra il rosa e il viola, fissata poi con prodotti naturali. Ci è sembrata anche una buona idea per avvicinare i giovani a questo particolare vino»".

Ragazze, se vi piacciono i pantaloni macchiati all'Amarone, venite a casa mia che ve li macchio io, gratis.
L'Amarone lo portate voi, però. 

  • Telecom Italia aiuta a fare il vino
    Impegnata nella lunga "ritirata strategica" dalla posizione dominante di ex monopolista (o attuale, fate voi) delle telecomunicazioni, Telecom Italia, nonostante i 40 miliardi di euro di debiti (ma oltre 3 miliardi di euro di profitto di gruppo) vola leggera in settori nuovi. Ci informano infatti che:

"Telecom Italia ha ideato un innovativo sistema per migliorare la qualità del vino e ridurre al contempo i costi di produzione. Il sistema, sviluppato da Telecom Italia in collaborazione con Deca e Pirelli Labs consiste nel monitorare i dati ambientali dell’intero ciclo di produzione del vino attraverso il posizionamento di più centraline collegate a sensori high tech, distribuite nell’area dedicata alla viticoltura, per raccogliere una serie di dati relativi all’ambiente circostante (condizioni climatiche dell’area e del terreno, umidità, vento ecc.). Tali informazioni vengono trasmesse ed elaborate da un sistema di intelligenza artificiale che permette di fornire tutte le indicazioni relative all’utilizzo di fitofarmaci all’agronomo o all’enologo che lavora all’interno dell’azienda vinicola. Al processo di elaborazione dei dati collaborano alcuni Istituti di ricerca operanti nel settore agricolo facenti parte del Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Quest’attività consente di prevedere eventuali infestazioni e quindi di razionalizzare e ridurre al necessario l’impiego di pesticidi e fitofarmaci, con importanti vantaggi in termini di impatto ambientale, di miglioramento organolettico della qualità dei vini e di riduzione di tempi e costi".

Sensori high-tech e intelligenza artificiale: tutto fornito dalla stessa azienda che non vi consegna l'ADSL (ovvero una connessione alla rete Internet un minimo decente in prestazioni). Domanda: quante sono le aziende agricole in Italia non ancora raggiungibili dal servizio di connessione ADSL che Telecom marchia come Alice?

Il video della tavola rotonda al Vinitaly

Nuovo governo, comunque vada beviamoci sopra