L' Anteprima dell'Amarone 2002 tenutasi questo week-end al Palazzo della Gran Guardia di Verona, oltre al convegno del quale abbiamo qui parlato, ha offerto al pubblico una rassegna di Amarone e Valpolicella Superiore Ripasso di 36 produttori.
Una delle annate più problematiche: "difficile e delicata", caratterizzata da "vini con una struttura ed un volume gusto-olfattivo senza particolari punte" secondo Daniele Accordini, enologo (in fondo a questo post ri-pubblichiamo un paio di valutazioni fatte all'epoca dall'ANSA e dall'ISMEA proprio a ridosso della vendemmia 2002). Annata che ha radunato uno sparuto numero di produttori, nemmeno tutti Amarone-muniti. Tra le molte defezioni "eccellenti" (produttori che hanno scelto di non produrre Amarone nel 2002) ed i pochi "presenti" ci siamo rapidamente adattati ad allargare le degustazioni anche al Ripasso ed al Recioto.
Sembra proprio che il 2002 sia un annata da dimenticare (cosa del resto valida per molte altre regioni d'Italia, purtroppo, ad eccezione della Sicilia). E poi, diciamola tutta amici miei, gli Amaroni del 2002 presentati nel febbraio 2006 sono ancora "immaturi" e lontani dall'essere pronti. Soprattutto per un mercato fatto di consumatori più interessati "a berli" che all'accaparramento di bottiglie per scopi speculativi, collezionistici, o chissà quali altre devianze morbose del carattere, segno probabile di infanzie problematiche, almeno quanto questa annata 2002...
Al di là dell'ironia, dunque, aspetteremmo almeno l'autunno del 2007 prima di ritornare su alcuni Amarone qui sentiti. Mentre possiamo senz'altro consolarci con alcuni interessantissimi Valpolicella Superiore Ripasso e, perchè no?, alcuni validissimi Recioto della Valpolicella.
Ecco pertanto i vini che, secondo Aristide, meritano una particolare segnalazione:
- Antolini, Marano di Valpolicella
- Valpolicella Superiore Ripasso 2004 - Cantina Valpolicella Negrar
- Vigneti de La Casetta 2002 Domini Veneti, Valpolicella Classico Superiore Ripasso - Az. Agr. Novaia, Marano di Valpolicella
- I Cantoni 2001 Valpolicella Classico Superiore Ripasso
- Le Novaje 2003 Recioto della Valpolicella Classico - Az. Agr. F.lli Recchia, Negrar
Menzione particolare per i prezzi dichiarati dal produttore, al consumatore franco cantina.
- Le Muraie 2002, Valpolicella Superiore Ripasso, €6,00
- Cà Bertoldi 2002, Amarone Classico della Valpolicella, €15,00
- Recioto della Valpolicella Classico 2003, €11,00 (0,5 lt.) - San Rustico, Valgatara
- Vigneti del Gaso 2002, Valpolicella Classico Superiore Ripasso - Tenuta Sant'Antonio, Colognola ai Colli
- Selezione Antonio Castagnedi 2002, Amarone della Valpolicella - Az. Agr. Trabucchi, Illasi
- Amarone della Valpolicella 2002
- Terre del Cereolo 2002, Valpolicella Classico Superiore
- Recioto della Valpolicella 2003 - Venturini Massimino, San Floriano
Le Brugnine 2001, Recioto della Valpolicella Classico - Az. Agr. Villabellini, Castelrotto-Negarine
Taso 2003, Valpolicella Classico Superiore
Ed ecco due articoli comparsi online, che esprimevano all'epoca valutazioni sulla vendemmia 2002.
Siena - 01 Ottobre 2002
ANSA
(questa notizia Ansa è stata ripresa il 2 ottobre 2002 da: La Gazzetta del Sud, Il Giornale di Brescia, Il Giornale di Vicenza, L'Arena, La Provincia, Brescia Oggi, La Gazzetta di Parma, Brescia Oggi, Corriere del Giorno di Puglia e Lucania, Corriere dell'Umbria, Corriere di Firenze, Corriere di Siena, Corriere di Arezzo, Corriere di Viterbo)Vendemmia a due facce quest’anno ... La vendemmia 2002 sarà ricordata per il maltempo e le bassa produzione, anche se in alcune aree non mancheranno le sorprese almeno in tema di qualità. Lo rileva WineNews, precisando che la vendemmia 2002 sarà a due facce: ci sono i produttori che esultano, quelli che si accontentano, ma anche quelli che masticano amaro. La prima sintesi la fornisce Ezio Rivella, presidente dell’Unione Italiana Vini: «Il 2002 sarà ricordato come l’annata più magra degli ultimi decenni, con una produzione che, secondo le nostre stime, si attesterà intorno ai 49 milioni di ettolitri (-5% sul 2001). A determinare questo risultato negativo sono state sia le avverse condizioni meteorologiche, maltempo al Nord e siccità al Sud, sia problemi di malattie nei vigneti». Ma andiamo, più nel dettaglio, nelle varie regioni: qual è il parere degli addetti ai lavori sulla vendemmia in corso? Secondo l’enologo Carlo Ferrini: «Lo “stato dell’arte” in Centro Italia è quello di una vendemmia di livello tra sufficiente e medio. In Toscana la zona più fortunata è la Maremma, grazie ad un clima favorevole». L’agronomo Leonardo Valenti non si sbilancia nel dare giudizi sull’annata: «Il tempo dell’attesa non è ancora finito: mai come quest’anno occorre avere pazienza e non lasciarsi prendere dal panico. La cosa migliore è aspettare ancora, sperando che le uve raggiungano un discreto grado di maturazione, a costo di perdere una parte del raccolto. Questa vendemmia in generale avrà una qualità media, ma con punte di eccellenza che dipenderanno, oltre che dalle condizioni climatiche nei diversi territori, anche dalla capacità delle aziende di selezionare le uve. I vini del 2002? Forse poco strutturati, ma senz’altro eleganti». Una visione “privilegiata” sulla vendemmia al Sud, ed in particolare nelle isole, vere trionfatrici del 2002, ce la fornisce Giacomo Tachis, maestro indiscusso degli enologi italiani: «Un ottimo raccolto in Sicilia e Sardegna, dove, a fronte di una diminuzione della quantità prodotta (dal 20 al 30% in meno sul 2001) si riscontra una qualità eccezionale, la migliore degli ultimi anni, specialmente per i vini rossi». Anche Franco Giacosa, enologo delle 11 tenute della famiglia Zonin, è d’accordo: «Davvero fantastica la vendemmia in Sicilia. Nel Nord abbiamo finito di raccogliere quasi tutte le uve: in Veneto, a Gambellara, la qualità è ottima, con una riduzione consistente per quanto riguarda la quantità, fino al 20% in meno rispetto al 2001. In Friuli la qualità si presenta molto buona, con un aumento del 5% nella quantità».
Vendemmia 2002: produzione italiana ai minimi storici
(fonte ISMEA)Ismea e Uiv (Unione Italiana Vini) rivedono ancora al ribasso le previsioni sulla vendemmia 2002. Rispetto al dato di settembre (47 milioni di ettolitri circa) i nuovi conteggi indicano un ulteriore taglio di 4 milioni di ettolitri. In totale, la vendemmia 2002 porterà quindi nelle cantine italiane 43,2 milioni di ettolitri, che si traduce in un calo del 17% su base annua.
Negli ultimi trent'anni la produzione vinicola italiana non era mai scesa al di sotto di 50 milioni di ettolitri, mentre il dato 2002 rappresenta in assoluto il minimo storico nazionale. Alla base del crollo produttivo, le avverse condizioni climatiche e le piogge frequenti che hanno danneggiato il raccolto in tutta Italia, con la sola eccezione della Sicilia dove, al contrario, è stata la siccità a provocare i danni maggiori.
Nel dettaglio regionale, il Veneto, principale area produttiva del Paese, registra una contrazione, rispetto alla vendemmia 2001, del 25% per un ammontare di 6 milioni e mezzo di ettolitri (lo scorso anno il dato produttivo aveva superato quota 8,5 milioni).
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La foto di questo post:
- un grappolo di Corvina in appassimento