Si è conclusa in questi giorni una lunga questione che ha per nome "Valpolicella Ripasso".
Il ripasso è una pratica di cantina che consiste nella rifermentazione (o seconda fermentazione) del Valpolicella fresco con le vinacce (o fecce) appena utilizzate per la fermentazione dell'Amarone, vinacce provenienti da uve della medesima vendemmia ma destinate all'appassimento. Viene così creato il Valpolicella Superiore Ripasso. Si tratta di una tecnica assai simile al "rigoverno", dove però per la rifermentazione si usano uve appassite ma non pigiate, tecnica anch'essa utilizzata da qualche produttore in Valpolicella.
Il ripasso costituisce una controversa "manipolazione" del Valpolicella: molti lo criticano, molti lo lodano (Aristide è fra i secondi). Conferisce al Valpolicella Classico maggiore struttura e corpo, profumi più complessi e "maturi", insomma un vino spesso piacevole ma non impegnativo come l'Amarone, e nemmeno così costoso.
La tecnica del ripasso era caduta in disuso quando la Masi Agricola la reintrodusse a metà degli anni '60 con il Masi Campofiorin Ripasso, annata 1964, oggi classificato come "Supervenetian Red", alias "Rosso del Veronese IGT" (vedi foto dell'etichetta dell'annata 2003, cliccare per ingrandire). E a proposito di understatement, sull'etichetta del Campofiorin compare pure il detto latino "Nectar Angelorum Hominibus" (nettare degli angeli per gli uomini)...
Oltre a reintrodurre la pratica, Masi registrò i marchi esclusivi "ripasso" e "vini di ripasso", entrando in conflitto con i produttori della zona che sostenevano l'ampia diffusione della tecnica: oggi sono circa 60 le etichette "ufficiali", anche se abbiamo notizia di numerose altre cantine che utilizzano questa pratica ma non la denunciano in etichetta. Bene. Qualche giorno fa, Masi Agricola ha effettuato la donazione dei marchi sopra citati alla Camera di Commercio di Verona, chiudendo anni di dispute con il Consorzio di Tutela Vini Valpolicella e alcuni produttori in esso rappresentati, in testa a tutti Allegrini. La Camera di Commercio di Verona diviene così titolare del marchio collettivo "Valpolicella Ripasso": una volta che esso sarà inserito nel disciplinare del Valpolicella dal Consorzio di Tutela Vini Valpolicella, verrà concesso in licenza ai produttori interessati.
Tra la soddisfazione generale degli operatori, Aristide vi segnala qualche "Ripasso" da non perdere:
- Valpolicella Classico Superiore Ripasso, Carlo Boscaini
- Valpolicella Superiore Ripasso, Corte Lenguin
- Valpolicella Superiore Ripasso, Corte Sant'Alda
- Valpolicella Classico Superiore Ripasso, Michele Castellani
- Valpolicella La Casetta Ripasso, Domini Veneti
- Monti Garbi Valpolicella Superiore Ripasso, Tenuta Sant'Antonio
- Taso Valpolicella Classico Superiore, Villabellini