Abbiamo appena finito di pubblicare la SuperLista Vini e Cantine , ovvero le nostre ri-elaborazioni su vini e cantine segnalati dalle principali guide ai vini italiane, quando, per inevitabile contrappasso, la realtà della cronaca ci incalza segnalandoci una provocatoria storia di successo di un produttore totalmente ignorato - per scelta propria - dalle guide.
Succede che l'Azienda Agricola Crociani, un piccolo produttore di vino di Montepulciano (SI) tramite il blog Mondo... di vino!, realizzato da Susanna Crociani, dichiara di aver incrementato le vendite pur senza avvalersi delle guide o di alcun giornalista. Riportiamo qui il post di Susanna Crociani:
"Non sono in nessuna guida, per scelta, ma... a giudicare dalle vendite devo ritenermi proprio soddisfatta.
Le esportazioni sono cresciute del 35,6% e le vendite in Italia sono aumentate del 7%. Tutto questo avendo mantenuto gli stessi prezzi dal 2000. Sono entrata in Paesi nuovi e ho migliorato là dove eravamo già presenti. Invece di investire in guide e pubblicità inutili, sono andata in giro a promuovere il vino facendolo assaggiare, ed è piaciuto. E piace. E' vero, brilliamo (e non sono brilla!!) per l' assenza su tutte le guide. Con Giorgio abbiamo deciso di non far assaggiare il vino ad alcun giornalista del settore, tanto: se non hai l'enologo che gli va a genio, se non investi nelle loro pubblicazioni, se non fai il vino modarolo di cui si riempiono la bocca e le tasche, se non sei ruffiano: non entri nel loro "giro" di false e subdole votazioni.
Se uno cerca di essere presente in una guida, lo fa per vender il vino, ma se il vino si vende bene lo stesso, perchè è BUONO e piace, a che serve? Parteciperei, volentieri e senza alcuna paura, ad altre "blind tasting". Ma le cantine grandi e blasonate non ci stanno... troppo rischioso. A me va bene così. E peccato per quei ristoranti, italiani, che vogliono in carta solo vini presi dalle guide... non sanno quel che si perdono!!".
Queste dichiarazioni - non più di tanto sorprendenti - sono state riprese qui da Filippo Ronco sul blog di Tigulliovino. Ronco, giornalista ed editore, sostiene gli opportuni distinguo all'interno della categoria, aggiungendo:
"(...) Oggi il lettore ha a disposizione una quantità d'informazione "alternativa" a cui attingere che prima non aveva. E' strano come alcuni produttori non riescano a distinguere tra l'informazione di ieri e quella di oggi. Tra le multinazionali dell'informazione ed i piccoli "artigiani" della parola che comunque sono in grado di fornire visibilità pulita e non prezzolata alle aziende".
Aristide ("piccolo artigiano della parola") ritiene che la questione, apparentemente complessa, sia assai più semplice. Non riguarda la presunta "questione morale" dei giornalisti "puliti" e dei giornalisti "corrotti". Si tratta, a nostro parere, della funzione di valore aggiunto rappresentata dagli intermediari, sia nell'ambito della comunicazione che della commercializzazione. Se l'intermediario non è efficace, viene sostituito o by-passato. Per efficacia intendo la capacità di essere indipendenti (pre-requisito di obiettività) mantenendo elevato il proprio valore aggiunto di professonisti della comunicazione, rendendo i costi di accesso alle proprie risorse il più possibile competitivi. Soprattutto se si è piccoli produttori, invece, le barriere di accesso al mercato sono rese ancora più alte da intermediari inefficaci. Quindi, si ricercano forme dirette di contatto con il mercato. Prima di fare la morale agli operatori del settore, ci chiederemmo se si possono ancora permettere, oggi e nell'immediato futuro, un tale comportamento. In ogni caso, la strada per forme di dis-intermediazione dei giornalisti (così come dei canali commerciali) sono ormai aperte e disponibili a chiunque.
In ogni caso, dichiariamo che il caso raccontato e vissuto sulla propria pelle da Susanna Crociani (e dal fratello Giorgio) rientra sotto la "protezione" dei punti 9 e 10 del Codice Aristide.