A Londra
Aristide si occupa, in definitiva, di frivolezze. Lo sappiamo.
Dopo 24 ore di dubbi, abbiamo deciso che quanto successo a Londra ieri, 7 luglio, non và rimosso nè ignorato. Anche qui.
Ieri sera, ormai sul tardi, Christiane Amanpour sulla CNN e dalle strade di Londra raccontava di come la città avesse ripreso la sua vita "quasi" normale: i taxi avevano ripreso a circolare alle sue spalle, i ristoranti erano affollati come di consueto, nonostante tutto. Business as usual.
Hanno colpito il cuore di una capitale dell'Occidente cosmopolita, multietnica: Londra vanta 200 nazionalità e 300 lingue differenti, una vera società aperta. Noi non vogliamo rinunciare al nostro elevato standard di vita, alla nostra tolleranza, comprensione e pazienza. Ci è costato molto. Se i nuovi fascisti islamici vogliono la violenza avranno contro la forza degli Stati, se vogliono chiudere le nostre società aperte (avevano già cominciato con le loro) avranno contro la forza del diritto internazionale e dei grandi interessi economici, se vogliono agitare lo "scontro di civiltà" hanno già perso.
Se vogliono dialogare, noi siamo qua. Li inviteremo alla nostra tavola (dove in molti già siedono) e gli offriremo un bicchiere di vino.