Aristide, il wine blog di Giampiero Nadali

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Riparte l'iniziativa per creare la Lipari DOC

Le Isole Eolie viste dalla sommità di Vulcano

Le Isole Eolie sono una chicca preziosa per la nostra vitivinicoltura mediterranea. La natura vulcanica forte (nell'arcipelago ci sono ben due vulcani attivi, Stromboli e Vulcano) e le tracce molto antiche di presenza della vite, ne fanno un luogo di perfetta selezione naturale per alcune varietà come la Malvasia delle Lipari, una varietà molto diffusa tra Madeira, Isole Canarie, Catalogna, Sardegna, Calabria, Puglia, Chianti e Istria in Croazia. Questa diffusione fa pensare che sia una varietà molto antica ma di oscura origine: gli studi sul DNA confermano che Malvasia di Sardegna, Malvasia delle Lipari, Malvazija Istarska (Croazia),  Malvasia Bianca Lunga o Malvasia del Chianti, non sono distinte cultivar ma bensì una sola, geneticamente simili tra loro (fonte: Wine Grapes).

Negli ultimi anni si è notata a Salina e Lipari una certa ripresa di attenzione e attività, con personaggi e aziende come Salvo Foti, Marco Nicolosi di Barone di Villagrande e Tasca d'Almerita, affiancarsi ai pochi produttori "indigeni" come Nino Caravaglio o Carlo Hauner (qui a lato nelle foto) per citarne solo alcuni.

Ora si sono dati un Consorzio, che rappresenterà Malvasia delle Lipari DOC e Salina IGT, sotto la guida di Carlo Hauner e di un nuovo consiglio. Poi, nelle intenzioni dichiarate dal neo-eletto presidente, si vuole risolvere la convivenza della versione passita con quella secca unificando il tutto sotto il marchio Lipari Doc. La quale sembra proprio una buona idea questa di riunificare una produzione sotto un bellissimo marchio dal nome Lipari.

Complimenti e auguri al nuovo consorzio.

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Alcune immagini dell'isola di Salina