Cerasuolo di Vittoria, il report
C'è un angolo del continente Sicilia del quale voglio parlarvi: Ragusa e, in particolare, il territorio di Vittoria, che esprime l'unica DOC con la "G" di tutta l'Isola, il Cerasuolo di Vittoria DOCG. Una breve visita nel territorio ragusano - favorita dall'ospitalità e invito della Strada del Vino del Cerasuolo di Vittoria e del Consorzio di Tutela del Cerasuolo di Vittoria - ha segnato alcune conferme e molte nuove domande.
Arianna Occhipinti, produttore e presidente della Strada del Vino del Cerasuolo di Vittoria, in questo breve video introduce e commenta i due giorni di incontri, degustazioni e attività sportive tra i vigneti di Vittoria.
La denominazione è l'unica DOCG della Sicilia, istituita nel 2011, sebbene le notizie di attività vitivinicole vengano registrate sin dal 1606, anno di fondazione della città di Vittoria. Oggi il Cerasuolo di Vittoria DOCG occupa un'area di produzione di 256 ettari, la produzione imbottigliata si attesta a 850 mila unità. Il territorio abbraccia tre province: per la maggior parte Ragusa e poi Catania e Caltanissetta (qui nel colonnino maggiori info).
Le uve del blend Cerasuolo di Vittoria DOCG sono:
- Frappato - impiegabile dal 30% al 50%
- Nero d'Avola - impiegabile dal 50% al 70%
Frequentemente troverete il Frappato proposto "in purezza" nella versione IGT/IGP. Anche questo vitigno si iscrive nella famiglia nobile del Sangiovese: studi recenti sul suo DNA confermano una relazione parentale molto ravvicinata col Sangiovese, facendo del Frappato un probabile nipote scaturito dall'unione tra Ciliegiolo e Calabrese di Montenuovo, dal cui incrocio naturale gli stessi studi confermano sia nato il Sangiovese [fonte: Wine Grapes]. Inoltre, Frappato e Gaglioppo sarebbero "fratelli". Quindi, questo ingrediente fondamentale del blend del Cerasuolo di Vittoria è la componente che aggiunge freschezza, eleganza e bevibilità alla struttura e tannicità del Nero d'Avola. Un bel matrimonio davvero.
Il Cerasuolo di Vittoria produce risultati interessanti sulla base del blend usato e delle differenze prodotte dalle combinazione di clima e suoli delle tre macro-aree (costiera, media collina e alta collina). Come in altre zone del continente Sicilia, anche qui esistono indicazioni geografiche di contrade che potrebbero supportare una qualche forma di identificazione dell'origine dei vini, ma non sembrano sufficienti come indicatori di Cru. Aggiungiamo poi gli stili di vinificazione legittimamente perseguiti dai produttori, e la matrice interpretativa si fa complicata ma assai interessante. Non dovrei tralasciare il fatto che anche in questa porzione di Sicilia Sud Orientale diversi produttori si stanno impegnando (e segnalando) in attività molto sensibili alla tipologia di conduzione agronomica, spesso di tipo biologico e anche qualcosa di più. E' un tipo di tendenza che vedrete rafforzarsi nei prossimi anni, anche se per ora dovrete affidarvi a istinto e visite in campagna e cantina per avere delle riprove. Nelle poche ore disponibili, ho potuto brevemente camminare nei vigneti di Gulfi a Chiaramonte Gulfi e di Feudo di Santa Tresa in Contrada Santa Teresa a Vittoria (in compagnia di Angelo Marangio, il loro responsabile agronomico), due realtà orientate al biologico, e come testimonia l'immagine di apertura posso confermare che la vita abbonda in quei vigneti...
Il momento centrale della visita a Vittoria è stata la degustazione condotta da Valerio Capriotti, ex sommelier di Ciccio Sultano a Ragusa Ibla e attualmente a Roma presso Roscioli. Una bella e interessante opportunità per approfondire la conoscenza del Cerasuolo di Vittoria, per la quale non sarò mai abbastanza riconoscente verso gli organizzatori (Arianna Occhipinti, presidente della Strada del Vino, Massimo Maggio, presidente del Consorzio di Tutela, e Gianna Bozzali, il vero coordinatore organizzativo, infaticabile e sempre disponibile e cortese).
Ed ecco i vini proposti in degustazione, con le mie super-sintetiche annotazioni:
- Planeta Cerasuolo di Vittoria DOCG 2014 - Dalla zona di Dorilli, la più vicina al mare. Bella trasparenza. Fresco, sapido, ferrigno come da terroir dichiarato, anche discretamente equilibrato
- Manenti Cerasuolo di Vittoria DOCG 2015 - Contrada Bastonaca. Bel naso e colore. Frutto rosso, secco, fresco, di grande bevibilità. Bella prospettiva di evoluzione, ma purtroppo finirà ben presto: poche bottiglie prodotte.
- Feudo Santa Tresa Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG 2013 - Tra i campioni più scuri al colore, bel frutto rosso al naso, poi secco e un po' piatto nelle sensazioni.
- Maggio Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG 2013 - Colore e trasparenza ottimali, secchezza simile al precedente, ma più ampio nelle sensazioni come pure gradevole.
- Vigna di Pettineo Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG 2013 - Leggera prevalenza del Nero d'Avola, quindi più colore e meno trasparenza. Discreta struttura, ma non particolarmente persistente.
- Avide Barocco Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG 2013 - Scuro alla vista, frutto rosso evidente, caldo, ma di persistenza medio-corta.
- COS Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG 2014 - Le aspettative sono sempre alte per il marchio di riferimento della denominazione. Ma qui siam tutti delusi a causa di una bottiglia un po' infelice. La lavorazione ha previsto circa un 40% in anfora. Metallico al naso e al gusto. Acidità squilibrata. Ricordavo campioni migliori, peccato ma può capitare.
- COS Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG 2012 - Annata calda, ma qui l'evoluzione è vicina al punto ideale. E ci ripaga con una ben maggiore complessità ed eleganza, unite a una buona freschezza.
- Arianna Occhipinti Grotte Alte Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG 2012 - Tre anni di legno grande e uno di bottiglia. Scura interpretazione, gran naso e gusto fruttato alcolico, tannino setoso ed elegante, fresco, equilibrato.
- Valle dell'Acate Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG 2013. Eleganza già dal naso, sapido, fresco, struttura ben congegnata, complessa, poi lungo e piacevolmente bevibile. Un gran bel campione.
- Gulfi Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG 2014. E' una delle zone più interne dell'area Classica, con vigneti su quote leggermente più alte. Energia dell'annata riflessa nella materia liquida, con una ricchezza di complessità ancora da stabilizzarsi. Potenzialmente elegante se solo lo lasciassero affinare un po' di più... Da sentire più avanti.
- Poggio di Bortolone Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG 2013. Medio-bassa la trasparenza, frutto evidente, avvolgente, caldo. Peccato risulti un po' sovradimensionato nel legno e quindi nella struttura.
- Terre di Giurfo Maskaria Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG 2012 - Zona interna dell'area Classica, 350 metri s.l.m. Che bel campione di finezza, freschezza e sapidità elegante. Tutto questo gli conferisce una marcia in più, una bella sorpresa da annotare.
- Gurrieri Don Vicè Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG 2013 - Austero al naso e al gusto, un po' schiacciato dal legno, ma di ottime potenzialità.
La zona geografica
[fonte: Wikipedia]
La zona geografica delimitata ricade nella Sicilia sud-orientale ed interessa le provincie di Ragusa, Caltanissetta e Catania per una estensione di circa 124 500 ettari. La zona è delimitata a nord dal complesso dei monti Erei, a sud dal mar Mediterraneo, ad est dai rilievi dei monti Iblei ed ad ovest dalle colline centro-meridionali della provincia di Caltanissetta. Al suo interno si possono distinguere tre macro-aree : una zona costiera con altitudine media compresa tra 0 e 200 m s.l.m. una zona di media collina con vigneti posti da 200 a 350 m s.l.m. una zona di alta collina con altimetria media superiore ai 350 m s.l.m.
Geologia
La zona di coltivazione della DOCG Cerasuolo di Vittoria, da un punto di vista geologico è a dominante calcarea (calcareniti del Miocene ricoperte da terreni sciolti del Pleistocene), ma sono presenti anche formazioni prevalentemente sabbiose e argilloso-sabbiose con subordinati livelli calcarenitici. I suoli della zona di produzione si identificano principalmente nelle seguenti associazioni: 15% suoli bruni, formatisi su rocce prevalentemente sabbiose e conglomeratiche 50% suoli bruni liscivati - terra rossa, formatisi in prevalenza su substrato calcarenitico 25% suoli bruni, bruni vertici, vertisuoli 10% suoli alluvionali e vertisuoli lungo i fiumi e fondovalli.
Clima
Le condizioni climatiche medie del comprensorio sono quelle tipiche del clima mediterraneo caldo-arido, con scarse piogge nei mesi estivi ed una temperatura media annua che va dai 19,6 °C di Gela, nell'areale costiero, ai 15,4 °C di Caltagirone nell'areale di alta collina. I mesi di luglio-agosto sono caratterizzati da una forte escursione termica che va dai 9 °C della zona costiera, agli 11 °C della zona di alta collina sino ai 13-14 °C della zona di media collina. La piovosità media annua oscilla dai 385 mm della zona costiera ai 444 mm della zona di media collina sino ai 499 mm della zona di alta collina. Nei mesi di giugno-agosto cade mediamente 1 mm di pioggia nella fascia costiera, poco più di 1 mm nella zona di media collina e 9 mm nella zona di alta collina.
L'impressione più netta che ho ricavato dalla degustazione e dagli assaggi ulteriori svolti durante la "Cerasuolo Night", è che il Cerasuolo di Vittoria non debba di certo più lamentarsi di complessi di inferiorità (ammesso che ne abbia mai sofferto) nei confronti dei vini delle altre denominazioni del continente Sicilia. La qualità del prodotto ormai è conseguita, l'originalità e sensibilità di diversi suoi produttori è una costante in evoluzione positiva. Le dimensioni della DOCG sono tali da poter essere governate agevolmente - a parte e oltre le normali dinamiche di qualsiasi condominio di produttori vitivinicoli italiani - e dedicate a
- focalizzarsi sul miglioramento delle condizioni di accoglienza turistica - perché Vittoria e Ragusa sono mete del Barocco e del Liberty, all'interno dell'area Sud-Est della Sicilia che già attrae per l'Etna e per le meraviglie di Siracusa e dintorni (se ne è parlato recentemente qui), con un aeroporto a Comiso che convoglia flussi turistici dal Nord Europa grazie a Ryanair;
- integrarsi con una dinamica filiera agroalimentare e della ristorazione - l'offerta qui è davvero "stellare" per qualità e protagonisti.
Resta da fare il lavoro più difficile: comunicare bene e rendersi visibili, per uscire dall'angolo della classifica delle aree più qualitative ma allo stesso tempo meno visibili e conosciute.
Un esempio? Una rapida ricerca su Google.com rivela un indice grezzo della visibilità catturata dalla rete, date un'occhiata qui (le cifre esprimono i risultati trovati da Google per le chiavi di ricerca utilizzate):
- cerasuolo di vittoria: 219.000 risultati
- cerasuolo d'abruzzo: 302.000 risultati
- etna rosso: 513.000 risultati
- siracusa wine: 567.000 risultati
- marsala wine: 2.490.000 risultati
Osservava Valerio Capriotti, durante la degustazione, che la somiglianza del nome e la qualità del vino rende il Cerasuolo d'Abruzzo il primo competitor del Cerasuolo di Vittoria. In effetti, la visibilità "grezza" su Google sembra veder prevalere la denominazione abruzzese. Ho dato un'occhiata al principale motore di ricerca dedicato al vino, WineSearcher.com, ed ecco cosa ho trovato:
Ben due vini del Cerasuolo di Vittoria (COS - 3.870a posizione - e Planeta - 5.521.a posizione) si piazzano davanti al primo dei vini del Cerasuolo d'Abruzzo (Valentini - 7.580a posizione). Ma gli indici di popolarità su WineSearcher sono ancora abbastanza modesti ma tra i migliori in Sicilia, mentre sensibilmente migliori sono solo quelli dell' Etna.
Quindi, la visibilità sembra proprio essere il prossimo punto da mettere in agenda per il Cerasuolo di Vittoria.
Per finire, alcune immagini dei due giorni trascorsi a Vittoria: