Anteprima Amarone 2012 / 2016
La rappresentazione dell'Anteprima Amarone 2012 è andata puntualmente in scena a Verona lo scorso week-end.
La Valpolicella è una terra rigogliosa e piena di armonia: i vari produttori, grandi e piccini, cooperativi e familiari, amano danzare insieme all'ombra dei ciliegi e delle pergole tradizionali, cantando inni d'amore e fratellanza, scambiandosi vicendevolmente barbatelle di speranza e fiducia a cisterne nel prossimo loro. Si amano, non c'è che dire, e tutto scorre tranquillamente e serenamente tra le marogne di questa terra fortunata. E noi, cronisti entusiasti, non possiamo che celebrare l'armonia assoluta di questa prosperosa filiera, e tesserne lodi e felicitarci e indulgenti guardare al frutto principe dell'operosità dei vignaioli felici di questa regione.
L'Amarone, il frutto mai troppo giovane, piace così a molti che lo fanno, e l'Anteprima Amarone è la sua festa. Quest'anno si celebrava la vendemmia 2012, presenti 74 aziende (sul totale di 275 tra imbottigliatori e trasformatori, in pratica il 27% della base produttiva), con 78 etichette, delle quali 32 già in bottiglia e 46 prelevate dalla botte-incubatrice.
Il vostro cronista felice, ha ascoltato, compulsato, degustato e conversato. Soprattutto degustato, in effetti, ma con quel sereno distacco che occorre avere quando si rimirano le capacità del fanciullo che ti sta innanzi, il fanciullo Amarone. Cosa sarà da grande? Riuscirà negli studi? Si farà una famiglia, o magari più d'una? Sarà un elegante signore o un arrampicatore sgomitante nella buona società? Domande e ancora domande. E quindi giù assaggi, ma non più di 20 nella posizione seduta del degustatore professionale - il buon senso sconsiglia di azzardare oltre - dei quali ben 11 hanno soddisfatto il cronista. Trattasi di un campione tristemente non significativo, sulle 78 etichette servite al tavolo, ma il vino è scienza della soggettività e del momento, nonché delle scelte arbitrarie. Altro ché degustare alla cieca: allegramente si scelgono le aziende che piacciono per stile e risultati e frequentazioni. Siamo uomini, non caporali della tasting room.
Ed eccoli gli assaggi preferiti:
- Accordini Stefano Acinatico Amarone Classico 2012 (B) - il solito frutto molto promettente
- Albino Armani Cuslanus Amarone Classico 2012 (C) - bella trasparenza Maranese, acidità e potenziale eleganza
- Bertani Amarone Valpantena 2012 (B) - pari trasparenza ed eleganza, alta acidità
- Cà La Bionda Amarone Classico 2012 (B) - polposa consistenza e salinità
- Cantina Negrar Domini Veneti Amarone Classico 2012 (B) - carnosamente elegante, anche lui un classico
- Gamba Amarone Classico 2012 (C) - che estratto!
- Massimago Amarone 2012 (B) - fine, già elegante, lungo
- Novaia Amarone Classico 2012 (C) - tipica Marano, un classico
- Pietro Zanoni Zovo Amarone 2012 (B) - secchissimo, grande equilibrio tra frutto, acidità e gusto!
- Rubinelli Vajol Amarone Classico 2012 (C) - balsamico, gustosamente equilibrato
- Zymè Amarone Classico 2012 (C) - in questo stadio esprime dolcezza, ma elegante è il suo destino
[B=bottiglia, C=campione di botte]
La foto di gruppo inquadra molti Amarone così giovani e già pronti per la prova del consumatore. Il resto si divide tra stili molto diversi, anche se alcuni tratti territoriali di valli fortunate come Marano o Mezzane emergono e si fanno già apprezzare.
Per concludere, in alto i cuori cari appassionati, a breve (25 febbraio) si ripresenterà l'opportunità di apprezzare l'Amarone nelle sue manifestazioni ben più mature: non perdetevi "Vino in Villa" (ex "Amarone in Villa"), 68 cantine per l'evento trasversale della Valpolicella massimamente felice. Info qui.
#anteprimaamarone
A seguire, i comunicati ufficiali di pompa e circostanza:
ANTEPRIMA AMARONE: CHIUDE L’APPUNTAMENTO INTERNAZIONALE DEDICATO AL GRANDE ROSSO VERONESE CON TREMILA PRESENZE E STAMPA PROVENIENTE DA 15 PAESI.
Sono state circa tremila le presenze fra operatori, stampa e appassionati, alla tredicesima edizione di Anteprima Amarone che si è conclusa oggi a Verona.
L’evento ha visto la partecipazione di 210 giornalisti con una massiccia presenza estera, (15 i paesi di provenienza: Austria, Brasile, Canada, Corea del Sud, Francia, Germania, Gran Bretagna, Hong Kong, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna, Singapore, Stati Uniti e Svizzera), oltre a delegazioni AIS, FISAR e ONAV. Oltre 2200 gli ingressi registrati fra operatori e winelovers che hanno affollato le sale del Palazzo delle Gran Guardia alla scoperta dell’annata 2012, raccontata dalle 74 aziende espositrici.
Dice Olga Bussinello, Direttore del Consorzio: “L’edizione di quest’anno ha visto un ulteriore incremento delle aziende partecipanti, segno della sempre maggiore importanza della Denominazione e della coesione fra i suoi soci. Un aspetto importante per i visitatori è l’opportunità offerta da Anteprima di conoscere le differenti espressioni del nostro Grande Rosso attraverso il racconto di aziende blasonate e ormai conosciute in tutto il mondo, nuove realtà produttive che incuriosiscono e produzioni di nicchia. L’annata 2012 presentata in questi giorni, riserverà grandi soddisfazioni soprattutto leggendo il forte legame con il territorio che caratterizza l’Amarone della Valpolicella.”
Anteprima Amarone 2012 è stata organizzata dal Consorzio di Tutela Vini Valpolicella con la partecipazione di 74 aziende che presentano l’annata 2012 ed una selezione di annate storiche.
L’evento, in collaborazione con la Regione Veneto, la Banca Popolare di Verona e la Camera di Commercio di Verona, ha avuto luogo al Palazzo della Gran Guardia sabato 30 e domenica 31 gennaio 2016.
Informazioni sulle aziende partecipanti sul sito www.anteprimaamarone.it
AMARONE DELLA VALPOLICELLA: BRAND AMBASSADOR DEL TERRITORIO NEL MONDO MA SOPRATTUTTO VOLANO PER LO SVILUPPO DELL’ECONOMIA LOCALE E LA SUA VALORIZZAZIONE TURISTICA.
Verona, 30 gennaio 2016. Se l’estero rappresenta una componente fondamentale del mercato dell’Amarone, la mappatura di quello interno rivela una presenza importante di questo vino nel canale Horeca (25%) ed un ruolo altrettanto importante della vendita diretta in cantina che, sebbene sia pari a circa il 12% a livello medio di aziende, arriva a superare il 20% nel caso dei produttori più piccoli. Quei produttori che faticano ad arrivare agli scaffali della GDO, canale di vendita presidiato dalle aziende di maggiori dimensioni (con oltre 10 milioni di fatturato).
Un dato positivo, emerso dall’Osservatorio dei Vini della Valpolicella curato da Wine Monitor di Nomisma e presentato nel corso del convegno inaugurale di Anteprima Amarone 2012, che, come dice Christian Marchesini, presidente del Consorzio, “conferma il ruolo di brand Ambassador del territorio nel mondo del Grande Rosso Veronese, ma soprattutto volano per lo sviluppo dell’economia locale e la sua valorizzazione turistica”.
“Secondo il 35% dei produttori, è la denominazione d’origine a rappresentare il principale fattore di successo dell’Amarone all’estero, prima ancora della notorietà del brand aziendale (lo pensa il 21%) e dell’origine italiana (15%)”, sottolinea Denis Pantini di Wine Monitor di Nomisma, “In effetti, quasi 1 produttore su 2 ritiene anche che la zona di produzione rappresenti il principale fattore strategico su cui puntare per valorizzare maggiormente l’Amarone all’estero.”
Per le aziende, i mercati di punta sui quali vale la pena investire nella promozione dell’Amarone (e quindi sui quali si intravvedono prospettive di crescita) figurano Stati Uniti, Cina, Russia e Canada. Aree queste, assieme al Nord Europa, dove si concentra il 60% dell’Amarone della Valpolicella che varca i confini del Bel Paese. D’altronde, circa il 45% dei produttori ritiene che sui mercati esteri si riesca a spuntare un prezzo mediamente più alto a quello del mercato nazionale (1 produttore su 5 dichiara di ottenere prezzi più alti di oltre il 10%).
La percezione dei produttori trova conferma anche nelle statistiche. Stati Uniti, Cina e Canada figurano tra i primi mercati al mondo per valore di consumo di vini rossi oltre ad essere quelli che negli ultimi cinque anni hanno registrato le crescite più alte di tali valori, assieme proprio alla Russia. Non solo. Guardando alle prospettive di sviluppo per il prossimo quinquennio, sono gli stessi mercati ad evidenziare le crescite più alte.
Andando nel dettaglio del posizionamento e delle quote di mercato dell’Amarone all’estero, la Germania (18%), la Svizzera (14%) e il Canada (13%) si configurano come i principali paesi di destinazione. A ruota seguono gli Stati Uniti (10%), la Scandinavia (principalmente con Danimarca e Svezia) e il Regno Unito.
Proprio alla luce della rilevanza che questi mercati detengono, l’Osservatorio sui Vini della Valpolicella ha dedicato quest’anno un approfondimento sul consumatore canadese e sulle abitudini di comportamento che esprime nei confronti dell’Amarone. Dalla survey condotta da Wine Monitor di Nomisma su un campione di circa 1.200 responsabili di acquisto delle famiglie, è emerso un tasso di penetrazione dei vini rossi italiani pari al 44%, con i rossi della Valpolicella a quota 25% e, tra questi, l’Amarone con il 19%.
L’identikit del consumatore canadese interessato all’Amarone della Valpolicella lo descrive con un buon reddito familiare (oltre 75.000 dollari canadesi annui), con alto titolo di studio e che soprattutto e, per motivi diversi, ha viaggiato in Italia. Un elemento questo che conferma la strategicità della valorizzazione del territorio della Valpolicella – come anche segnalato dagli stessi produttori – nella comunicazione dei suoi vini attraverso alcuni tratti distintivi chiave quali: l’italianità, la capacità di abbinarsi con i cibi e il peculiare processo di produzione.