Microfiche: Pojer e Sandri Zero Infinito
Produttore: Pojer e Sandri
Vino: Zero Infinito Vino Bianco Frizzante Biologico, col fondo
Denominazione: Vino bianco frizzante
Alcool: 12% Prezzo: €14,00 al pubblico in cantina, bott. 750ML.
"Modalità di servizio: decantare in caraffa o 'agitare prima dell'uso' per chi ama la versione rustica contadina".
Questa è la prima cosa che si nota di questo vino frizzante, imbottigliato in vetro bianco (con chiusura tappo a corona) e vistosamente caratterizzato dalla presenza di un consistente "fondo" di lieviti, acidi organici e cremor tartaro. L'ennesimo vino col fondo, direte voi? Certo, ma ad Aristide non sfugge un approccio radicalmente diverso: ciò che può sembrare il risultato di una pratica ancestrale ispirata alla moderna "new age" dei cosiddetti "vini naturali", è invece il risultato di ricerca, sensibilità per il territorio di origine, applicazione di buone conoscenze tecnologiche e anche un po' di ironico understatement.
Sette sono gli anni occorsi a Fiorentino Sandri e Mario Pojer per sviluppare questa idea dello "Zero Infinito".
Prima il terreno: siamo al Maso Rella in Grumes di Val di Cembra, dove viene impiantato il vigneto (a 800-900 m. di altitudine, circondato da un bosco di 50 ettari) con varietà inter-specifiche. Si tratta di vitigni realizzati per incrocio (impollinazione, con circa 80 anni di lavoro di ricerca tra Francia, Germania e Russia) tra Vitis Silvestre (Labrusca - Amurensis) e Vitis Vinifera (Europea), per ottenere l'elevata resistenza alle malattie fungine (peronospora e oidio), ovvero il sogno fatto realtà di qualsiasi viticoltore. Per lo Zero Infinito viene impiegata la varietà bianca Solaris. Vantaggi per noi consumatori? Molti: pressoché zero trattamenti in vigna con fungicidi, e insetticidi per la tignola (lassù usano la tecnica della "confusione sessuale"). E in cantina gli "zero" si moltiplicano: zero solforosa aggiunta, zero ossigeno grazie alla vinificazione in totale riduzione sotto azoto, zero lieviti commerciali liofilizzati, chiarificanti, filtrazioni e antiossidanti (il lievito indigeno diventa l'antiossidante naturale del vino).
E poi, c'è questo gioco della bottiglia perfettamente trasparente, che scaraffi se lo vuoi bere abbastanza "pulito", che agiti se ti piace il vino torbido, e pure entrambe le cose se sei curioso di fare il confronto. E quei geni di Faedo, ti raccomandano pure di non buttare il fondo, ma di usarlo per farci un risotto "col fondo"...
Il risultato? Puro divertimento, proprio come dovrebbe essere sempre col vino!