Vigna 1350 a Cortina d'Ampezzo, per l'uva di luce
Solo la passione estrema per la vite e il vino può indurre un enologo e un manipolo di amici a impiantare un vigneto sperimentale a 1.350 metri sul livello del mare, sotto il mitico gruppo dolomitico delle Tofane da una parte e il Pomagagnon dall'altra, a Cortina d'Ampezzo, in località La Vera (poco sopra il Centro Traumatologico "Codivilla Putti").
Durante la manifestazione Gusto Cortina, ho avuto la fortuna di conoscere Fabrizio Zardini e alcuni dei suoi amici coinvolti in questa impresa: Gianluca Bisol, Gianfranco Bisaro, Francesco Anaclerio e Federico Menardi Comin. Le foto che trovate qui sotto sono il piccolo tributo di Aristide a un'iniziativa che sa di poesia, follia positiva, rischio virile, ma anche ricerca agronomica e scientifica, con quel pizzico di goliardia tra vecchi amici che caratterizza tante belle imprese.
Fabrizio Zardini
Sul sito dedicato, "Vigna 1350 Cortina", trovati tutti i dettagli, compresa una web-cam (con i dati della centralina meteo) dalla quale seguire la crescita delle viti, oggi allo stadio di barbatelle alla prima germogliazione. L'annata, un po' in ritardo anche a quelle latitudini, vedrà fiorire le viti intorno ai primissimi giorni di luglio. Le varietà scelte e ospitate in una superficie ben al di sotto di un ettaro (circa 4 mila mq.), sono Incrocio Manzoni (incrocio di Riesling Renano x Pinot bianco, bianca), Palava (incrocio di Traminer Rot x Müller Thurghau, bianca), Petite Rouge (autoctona della Valle d'Aosta, nera) e André (incrocio Blaufraenkisch x Saint Laurent, nera).
Qui la sfida è sintetizzabile in due argomenti: da una parte, recuperare una tradizione viticola di livello familiare e sicuramente rintracciabile nelle valli ampezzane. Dall'altra parte, c'è lo studio degli effetti della maggiore e diversa qualità della radiazione solare a queste quote, che garantiscono condizioni estreme ma interessanti per l'allevamento di viti, ovviamente adatte allo scopo, e la maturazione dell'uva.
Non occorrerà aspettare troppo per assistere alla prima vendemmia a quota 1.350: ovviamente saremo a livelli di micro-vinificazioni, ma c'è molta attesa ed entusiasmo tra i protagonisti di questa iniziativa, la quale si sviluppa anche nella costituzione di un wine club molto particolare: il "Cortina Wine Club - Vini Estremi", che vede il "matrimonio" con un'altra vigna molto particolare e decisamente agli opposti estremi, la nota "Venissa" - sull'isola di Mazzorbo-Burano nella laguna di Venezia, il "vigneto più 'profondo' del mondo" - della famiglia di produttori Bisol.
Ed ecco le immagini di Aristide che documentano Vigna 1350:
#GustoCortina