Nel mondo del vino non capita spesso di poter affrontare una degustazione verticale. E cosa ancor più rara, è che si possa affrontare una verticale di Lessini Durello.
L'occasione l'ha fornita la cantina Marcato, uno dei tre o quattro "cavalieri" che nel tempo hanno difeso e diffuso lo spumante Lessini Durello, in particolare nella sua versione più interessante che è il "metodo classico" della rifermentazione in bottiglia.
Capita, nel nostro mondo, di "conoscere" un'azienda in maniera assai superficiale, semplicemente perché dovunque ti volti ti capita di vedere una loro bottiglia, e magari sempre quella. Involontariamente, ti costruisci una certa immagine, finché finalmente in quell'azienda ci vai, e parli con le persone che la animano, e assaggi ben più bottiglie e tipologie di prodotti. L'esito dell'incontro può essere deludente o esaltante, l'importante è lasciare l'ingombrante bagaglio dei propri pregiudizi fuori dal cancello della cantina, e affrontare umilmente l'esperienza, cercando di "ascoltare" più che parlare.
Dico questo, perché l'incontro con i Marcato è stato di esito felice. Mi ero costruito un'immagine del loro lavoro che era incompleta, parziale, limitata. Queste poche ore passate con loro, in particolare con Lino ed Enrico Marcato, sono servite a capire che si tratta di un'azienda di riferimento per l'area del Lessini Durello, impegnata a produrre molteplici linee di prodotto da molteplici territori (almeno tre differenti: Monteforte d'Alpone, Lessini-Roncà, Colli Berici), cinque tenute, 60 ettari di proprietà (e 25 dei conferitori esterni), circa 6 mila quintali d'uva lavorata, volumi importanti con destinazione verso mercati molto diversificati.
Se il Durello più ubiquo dei Marcato è il metodo Charmat della linea "i Prandi" (versioni Brut ed Extra Dry), grazie ai quali le masse si avvicinano al Durello scambiandolo facilmente per un Prosecco, data l'interpretazione produttiva di questi due vini, tutto cambia avvicinandosi al "metodo classico".
Nella sala interna della nuova cantina, tra le interpretazioni dello chef Antonio Dal Lago (Casin del Gamba), ecco il programma base della serata:
- Marcato Lessini Durello Metodo Tradizionale Brut 36 mesi
Durella 85%, Chardonnay 10%, Pinot Nero 5%. Sboccatura novembre 2010. Uve dagli appezzamenti in Roncà, in particolare dal cru Duello. Questo sarebbe il "base" dei metodo classico aziendale, molto fine ed elegante, trasmette il carattere di un Durello di classe.
In cantina a €10. - Marcato Lessini Durello Metodo Tradizionale Brut 60 mesi Millesimato 2004
Durella 85%, Pinot Nero 15%. Sboccatura dicembre 2010.
Uve dal Monte Duello e Brenton, sempre in Roncà. Togli lo Chardonnay ed ecco un bel gioco di squadra tra Durella e Pinot Nero: colore più intenso (oro), molto fine il perlage, il Pinot Nero, insieme al probabile contributo della liqueur, aggiungono eleganza e lunghezza in bocca.
Veramente ideale per il tutto pasto.
In cantina a €13,50. - Marcato Lessini Durello Metodo Tradizionale Brut A.R. 2000
Durella 85%, Pinot Nero 15%. 120 mesi di permanenza sui lieviti, sboccatura aprile 2010.
"A.R." sta per "appena riaperto", una particolare interpretazione stilistica della casa sulla base del millesimato "etichetta oro" di Marcato. Le uve sono della Tenuta I Prandi a Roncà. Oro al colore, ampio, ti delizia con sensazioni di crema e crosta di pane, ma conserva il carattere di queste uve da suoli vulcanici.
In cantina a €19,90.
E poi, come graditi "bis" a sorpresa:
- Marcato Lessini Durello Metodo Tradizionale Brut 1996
Sboccatura del 2004. Bella l'acidità e la vivezza di questa bottiglia, sempre caratterizzata da quella "lama" tra l'austero e la micro-acidità della Durella. Il tempo lo rende ampio e morbido, ma non dolce (siamo intorno ai 6gr./lt di zuccheri residui), con una sensazione di ampiezza gustativa, lunghezza e complessità. - Marcato Lessini Durello Metodo Tradizionale Brut 1993
Altra affermazione del tempo a favore della maturazione di questi prodotti. Ancora croccante, fresco, e poi valgono le considerazioni fatte qui sopra per il 1996. Veramente un vino eccellente. Complimenti.
Infine, menzione speciale per il
- Marcato Pinot Nero Barattaro Noir Veneto IGT 2009
Un "fuori programma", Aristide ha insistito per farlo mettere in tavola ed è stato cortesemente accontentato. Nessuno se ne è pentito. E' un Pinot Nero da uve del cru Barattaro, a Roncà, da vigne del 1985. Ancora molto giovane, ma già con tratti tipicissimi del grande vitigno rosso: colore, eleganza potenziale, finezza. Gli serve tempo, da risentire fra 4-5 anni.
In cantina a €11,50.
Considerazioni finali:
- è stata una grande prova del Lessini Durello: il metodo classico e il tempo lo affinano con grandi risultati. Le sue caratteristiche di base (micro-acidità dei suoli, freschezza, naturale secchezza) lo candiderebbero a rafforzare la sua nicchia fatta di tipicità e unicità. Il blend con contenute quantità di Pinot Nero (molto più delle altre uve disponibili) estrae prodotti ideali per il tutto pasto (altro che posizionamento nell'affollato segmento degli aperitivi!!);
- ammorbidire il Durello per fare la concorrenza al Prosecco (con l'ampliamento del blend a un 30% di uve ammorbidenti) non mi pare una buona idea. Consolidare la nicchia del metodo classico mi sembra più redditizio che scimmiottare il Prosecco, anche perché la superfice vitata è assai limitata e le uve disponibili sono poche. Intercettare la nicchia degli appassionati di metodo classico da terroir così unici, mi sembra un modo più interessante per gratificare il lavoro dei pochi produttori;
- per noi consumatori, il Durello rappresenta un vero affare per i prezzi che attualmente registriamo sul mercato, in cambio di un prodotto fortemente tipico e ideale per il pasto. Nel caso di Marcato, è disponibile pure l'acquisto online ai prezzi qui sopra indicati.