L'appuntamento annuale con i "cavalieri della Vitovska" - ovvero i produttori del Carso italiano e sloveno di questo ottimo vino bianco del Friuli Venezia-Giulia più estremo - si è dipanato in una serie di micro eventi tra il laboratorio dello scultore Paolo Hrovatin, il pranzo-degustazione nell'osmizza (o "osmiza", in sloveno "osmica") di Andrej Milic, e il Castello di Duino, la rocca che domina la linea di mare che conduce a Trieste, per il convegno e la degustazione aperta al pubblico dell'evento "Mare e Vitovska".
Un'occasione per tornare sulle tracce di un vitigno, la Vitovska, che non finisce di sorprendere e affascinare per le sue capacità nell'esprimere il territorio carsolino, sia nelle esposizioni più vicine al mare, sia nei terroir di collina più alta, sia nell'interessante entroterra sloveno. E poi le capacità di invecchiamento, confermate anche quest'anno da alcuni assaggi proposti, i quali - secondo Aristide - pongono la Vitovska tra i migliori bianchi longevi italiani, grazie alle capacità e alla visione di questi vignaioli, in particolare i "pionieri" Edi Kante e Benjamin Zidarich, poi seguiti ed emulati da una schiera di giovani produttori che non sapresti quale scegliere...
Perché qui, sul Carso italiano e sloveno, esistono produttori che con umiltà e lavoro hanno creato un buon gruppo di "amici-competitori", o almeno così appare al visitatore occasionale. Sarebbero un esempio da seguire e imitare.
E quale organizzazione anche nell'accoglienza: tra le vecchie osmizze (o "osmiza", in sloveno "osmica") o "frasche", in molti casi mutate in accoglienti agriturismo, offrono occasioni di sosta e visita che non bisognerebbe lasciare nelle mani dei soli turisti austriaci o agli indigeni.
Infine, quelle che seguono sono alcune immagini che documentano la giornata sul Carso in compagnia della Vitovska e dei suoi valenti "cavalieri", mentre le immagini di alcune bottiglie fissano il ricordo di alcuni dei vini più interessanti...
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Nella foto di apertura, alcuni produttori del Carso ci danno il benvenuto sotto una vite centenaria di Vitovska, nel cortile del laboratorio dello scultore Paolo Hrovatin.