E' sempre tempo di "vinini"
Sollecitato da un amico lettore, mi sono convinto che sia il momento di aprire una finestra sul tema dei "vinini", quei buoni vini della cultura enogastronomica italiana, così capaci di accompagnare il nostro stile di vita, così abili nel fondersi con i nostri cibi e le nostre abitudini più invidiate al mondo.
Dobbiamo ad Angelo Peretti [blog: InternetGourmet] l'aver lanciato questa espressione. E non nascondo la mia passione per questo genere di vini:
- sono "anti-ciclici", cioè hanno un rapporto qualità/prezzo così favorevole ed elevato da renderli immuni ai cicli economici negativi, non c'è recessione che spaventi un "vinino" italiano;
- generalmente hanno bassa gradazione alcolica, perfetti per questi tempi bui dominati dai neo-proibizionisti; con moderazione, non c'è etilometro che crei problemi al "vinino";
- spesso rappresentano una lunga tradizione vitivinicola dei nostri territori, li trovate sulle tavole delle trattorie, magari come "vini della casa", e sulle tavole di casa non mancano quasi mai.
Per vostra comodità riassumo qui sotto alcuni dei "vinini" dei quali si è parlato di recente qui su Aristide e nei blog di alcuni di voi, amici wine blogger.
- Cantina Nals Margreid, Vernatsch Galea Alto Adige DOC 2008 (qui)
- Girlan, Schiava Girlan Fass N° 9 2008 (qui)
- Ormeasco di Pornassio Sciac-trà DOC (genericamente indicata)
- Mariotti, Vigna Cicogna Pignoletto dell'Emilia IGT 2008 (qui)
Due "vinini" transitati di recente sulla tavola di Aristide:
- Raval, Bardolino Classico DOC 2008
- Castello di Stefanago, Castellare Vino da Tavola Rosso - a Borgo Priolo (PV) nell'Oltrepò Pavese.
Ora tocca a voi, aggiungete le vostre indicazioni nei commenti, fateci sapere quali "vinini" vi sono cari. Se possibile, indicate un'etichetta specifica con l'indicazione del produttore.