Si riaccendono le "cronache proibizioniste" qui su Aristide. Questa volta è il nostro paese a prendersi il palcoscenico. O meglio, la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. Sotto la martellante campagna mediatica che non manca di sottolineare ogni singolo incidente stradale causato dall'abuso di alcol, la classe politica sta discutendo in concordia bipartisan nuove modifiche del Codice della Strada. Si prevedono sanzioni più gravi per chi guida dopo aver assunto alcol: l'obiettivo dichiarato del legislatore è "chi beve non guida" (maggiori dettagli qui). Tra gennaio e febbraio 2009 sapremo se il Parlamento approverà questi inasprimenti del Codice della Strada, abbassando la "soglia di ubriachezza" al nuovo limite di 0,2 grammi di alcol per litro, o 0,20%, dopo che nell'agosto 2007 fu introdotta la soglia dello 0,50%.
La statistica nazionale (dati ISTAT - tabella di apertura di questo post, qui potete leggere i dati completi, fonte: Vinoalvino) riporta ben 6.124 incidenti imputabili all'ebbrezza da alcol nel 2007: si tratta di una media di 17 incidenti al giorno, poco meno di 1 incidente per regione.
Le statistiche europee segnalano che in Italia i consumi di alcol puro totale sono in calo costante da 15 anni. Siamo a 7,6 lt/anno di alcol puro pro-capite, rispetto
alla media europea di 9,3 lt.
Consumi in calo, soprattutto per il vino, e aumenterebbero gli incidenti causati dall'alcol? Teoria interessante. Ma ci può stare tutto, a questo mondo. Del resto, a sentire i media e certi loro consulenti scientifici, dovremmo essere già tutti morti di Encefalopatia Spongiforme Bovina (o morbo della mucca pazza) oppure di Sindrome Respiratoria Acuta Grave (o SARS). Ricordate o no, miei cari sopravvissuti?
Quindi, chi guida non deve bere. Del tutto. Completamente. Vietato. Suggerirei di estendere opportuni divieti anche alla guida sotto la pioggia o in caso di neve. E mi viene in mente che anche guidare contro sole è possibile causa di frontali con altri veicoli. Meglio vietare anche questo.
Fossi nei panni del ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia, mi darei da fare per promuovere un ritorno al trasporto su mezzi ippo-trainati, una misura in grado di stimolare l'ippica nazionale, oltre che l'allevamento di somari. Col settore dell'auto in crisi, perchè non approfittarne e tornare all'antico? Sarebbe la soluzione ideale.
Del resto, anche secondo Zaia, che esprimeva un parere personale, "chi guida non deve toccare alcol". Perfetto. Se lo dicesse un passante, non il ministro che governa una filiera da 10 miliardi di euro di giro d'affari! Governare una società complessa forse richiede lo sforzo di non limitare le opzioni di scelta degli individui, ricorrendo continuamente a divieti di difficile e costosa applicazione. Forse richiede che ci si adoperi per intensificare gli sforzi verso un consumo moderato e consapevole di alcol, educando e informando il pubblico, e sensibilizzando ulteriormente la filiera produttiva. Forse richiede persino un minimo di difesa dei sani interessi corporativi del mondo del vino, senza trincerarsi dietro le opinioni personali (un ministro non ha opinioni personali!) e cavarsela con un: "sulla questione della sicurezza stradale mi affido all'esperienza e alle decisioni dei ministri competenti". Soluzione comoda, ma politicamente assai stupida.