"In vignaiolo veritas".
Questo è lo slogan che campeggia dal loro sito Internet. L'understatement non sarà il loro forte, ma accogliamo senza ironia e con grande considerazione la nascita della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI).
Aristide già raccontò qualcosa circa l'organizzazione dei Vignerons Indépendants de France [qui il post del 2007], alla quale in qualche modo la neonata organizzazione si richiama: infatti, la FIVI sarebbe nata proprio per impulso dell'organizzazione transalpina.
Il loro motto ("un vigne, un vigneron, un vin" - meno supponente di quello italico, ma pazienza...) ha una forte caratterizzazione rivolta a comunicare direttamente ai consumatori un argomento di vendita molto preciso. L'abilità artigianale del vigneron, la sua capacità di interpretare le tradizioni e l'autenticità, anche con metodi moderni di marketing e comunicazione.
Augurando buon lavoro alla nuova organizzazione italiana e al suo Presidente, Costantino Charrère (fondatore della cantina valdostana Les Crêtes), attendo con impazienza di vedere se e come sapranno interpretare le istanze dei consumatori con un marketing associativo adeguato.
Ecco il comunicato ufficiale:
Nasce la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI), associazione tesa a difendere e valorizzare la figura del vigneron, ovvero colui che segue di persona tutta la filiera produttiva, dalla vigna alla bottiglia.
L’impulso alla realizzazione di questa esperienza è arrivato dall’associazione francese Vignerons Independants, un sindacato riconosciuto dallo stato transalpino che raccoglie più di 10 000 soci e il 55% del patrimonio viticolo d’Oltralpe.
Uno dei primi obiettivi dei Vignaioli Indipendenti sarà entrare nella Confédération Européenne des Vignerons Indépendants (CEVI), così da creare a livello continentale un’importante rete di piccoli e medi produttori capace di incidere fortemente sulle politiche di settore, a partire dal recepimento a livello nazionale della nuova Ocm. La Federazione Italiana nasce forte, perché hanno aderito, come soci fondatori, più di 400 aziende agricole e tra queste alcune delle firme più conosciute a livello nazionale, e non solo.
Tra le associazioni locali entrate in questo progetto quelle dei Vignaioli dell’Alto Adige, del Trentino e della Valle d’Aosta. Moltissime sono state anche le adesioni giunte da regioni strategiche dell’enologia italiana, come il Piemonte, la Toscana e il Veneto.
Un movimento che ha dimostrato da subito di essere coeso e molto omogeneo al proprio interno, tanto da eleggere oggi, 29 luglio, a Reggia di Colorno (Parma), il Presidente all’unanimità. La scelta dell’Assemblea è ricaduta su Costantino Charrère, fondatore e anima della cantina valdostana Les Crêtes: “Sono contento e allo stesso tempo molto onorato nell’aver ricevuto questo importante incarico, ma voglio ribadire con molta energia che non sono solo nel mio compito. Ho la fortuna di poter contare su un grandissimo numero di soci e su un consiglio direttivo molto attivo, che ha al suo interno personalità di grande carisma e capacità. Ci batteremo a fondo perché parole come terroir e vigneron non siano usate a sproposito anche da coloro che si fanno belli con concetti come questi, senza praticarli nella realtà quotidiana. Noi siamo nati perché sentiamo che il vino debba esprimere identità e riconoscibilità legate ai luoghi di origine”.
Il consiglio Direttivo è composto da 15 membri e da due vicepresidenti, Peter Dipoli (titolare dell'omonima azienda altoatesina) e Saverio Petrilli (Tenuta di Valgiano, Lucca), espressione della quasi totalità delle regioni viticole nazionali. In qualità di Segretario Nazionale è stato designato Giancarlo Gariglio (Slowfood).Per maggiori informazioni:
Segreteria Nazionale:
Giancarlo Gariglio
Mob. 338 6008420
Ufficio 0172 419683
E-mail: giancarlo.gariglio@fivi.it