Brunello di Montalcino, all'ICQ i controlli
Il Brunello di Montalcino che sarà venduto negli USA sarà accompagnato da un attestato di garanzia firmato dall'Ispettorato Controllo Qualità (ICQ) di Firenze. Lo stabilisce il decreto firmato il 3 luglio e presentato alla conferenza stampa tenuta presso l'azienda Conti Costanti di Montalcino dal ministro Luca Zaia con l'ambasciatore USA Ronald Spogli.
Il decreto recepisce la richiesta del Department of the Treasury Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau ("...tutti gli importatori di vino a Docg Brunello di Montalcino, a partire dal 23 giugno 2008, debbono dotarsi di un’apposita dichiarazione del Governo italiano che attesti che l’annata ed il marchio del vino a Docg Brunello di Montalcino siano conformi ai requisiti del disciplinare di produzione e che il prodotto sia commerciabile come tale in Italia") e individua nell'ICQ di Firenze lo strumento per fornire tale "dichiarazione di conformità" del Brunello di Montalcino DOCG.
Il decreto governativo dispone che "il procedimento si conclude nel termine di 15 giorni dal momento della ricezione dell’istanza" da parte dell'esportatore. Tale limite è esteso a 30 giorni nel caso di operatori diversi dagli imbottiglatiori.
Il decreto ha efficacia fino al 31 dicembre 2008. Quindi, si tratta di una misura transitoria, in attesa di provvedimenti che speriamo siano definitivi, anche se le dichiarazioni del ministro Zaia e dei "tre saggi" del Comitato di Garanzia istituito dal ministero (qui una loro intervista di Claudia Fortini) sembrano considerare la questione risolta. Vedremo.
Quindi, dopo tre mesi:
- abbiamo un decreto che in via transitoria dispone un intervento di garanzia supplementare, sopra la testa dell'esautorato Consorzio di Tutela del Brunello di Montalcino, che dovrebbe avere sbloccato le preoccupazioni delle autorità di controllo alle importazioni del principale mercato del Brunello, gli USA;
- abbiamo delle "presunte violazioni in alcune partite di vino di Montalcino": l'inchiesta della magistratura ancora deve concludersi, nonostante l'abbondante proliferare di indiscrezioni a bocce ancora in movimento, e i soliti "processi sommari" celebrati sui mezzi di informazione anzichè nelle sedi preposte. Le aziende coinvolte nelle indagini stanno presentando le loro memorie difensive e occorreranno ancora alcune settimane per arrivare alla chiusura dell'istruttoria;
- abbiamo un provvedimento che riapre il mercato dell'esportazione verso gli USA, anche se l'efficacia dello stesso provvedimento scadrà alla fine dell'anno in corso;
- abbiamo appreso nel frattempo che la tolleranza tecnica delle analisi di laboratorio è di circa il 2-3%, ovvero garantiscono una precisione del 97% (leggete qui questa intervista di WineSurf ai responsabili di ISVEA, il principale laboratorio di analisi privato impegnato nei controlli sulle partite di vino di Brunello di Montalcino destinate agli USA). Insomma, si può dichiarare in etichetta che un Brunello è di Sangiovese al 100%, ma le analisi di laboratorio lo possono certificare al massimo per il 97%;
- abbiamo una situazione ancora fluida, con fazioni di produttori schierate per una revisione del disciplinare e altre per la conservazione dell'esistente.
Passerò parte del prossimo week-end in zona Montalcino, e spero di raccogliere qualche maggiore delucidazione sull'evoluzione di questo ennesimo pasticcio tutto italiano.