Seconda parte del breve reportage fotografico dalla Napa Valley e Los Carneros [prima parte la leggete qui]. Napa è una cittadina assai tranquilla, la capitale del business del vino di questa fortunata regione. Edifici bassi, come quasi dappertutto in California, molta vegetazione - qui regnano le conifere, gli eucalipti e le sequoie. E poi ci sono i Napa Valley Conference and Visitors Center: ne ho localizzati almeno sei, distributi nei dieci centri abitati principali della valle.
Sono centri di informazione per il pubblico dei numerosi visitatori: brochure, mappe, guide, depliant delle cantine, tour organizzati, personalizzati in base al mezzo (in moto, in limousine, in SUV o fuoristrada, in elicottero, in pulmino da 6, 9, 30 o 50 persone...) o al tempo disponibile. E poi: accesso Wi-Fi gratuito, computer disponibili per l'accesso a Internet, vendita di gadget e merchandise vario, bottiglie di vino, accessori enoici, libri, DVD.
L'accesso stradale alla Napa Valley offre due alternative: la trafficatissima (e autentica trappola per turisti) St. Helena Highway n. 29 - costellata di cantine famose, parcheggi per pulman, ristoranti, empori ed enoteche; e la bellissima Silverado Trail, una strada più tranquilla e interna, che vi fa percepire meglio la qualità del territorio californiano e quanto sia lussureggiante la vite da queste parti. Tanti sono i nomi famosi lungo la Silverado Trail. Aristide ha scelto di fare tappa in una cantina mondialmente nota: Stag's Leap Wine Cellars, una delle aziende californiane che si aggiudicarono il "Judgement of Paris", il 24 maggio del 1976, la sfida-degustazione alla cieca tra grandi vini francesi e sconosciuti vini californiani [qui su Aristide], e trent'anni dopo si impose nuovamente nell'edizione commemorativa del primo evento [ancora qui su Aristide]. Il vino era il Cabernet Sauvignon Stag’s Leap Wine Cellars 1973. L'azienda fu fondata nel 1972 da Warren e Barbara Winiarski. I due, circondati dai figli e nipoti, nel luglio 2007 hanno annunciato la vendita della storica cantina ad una joint-venture formata dalla famiglia Marchesi Antinori e la Ste. Michelle Wine Estates. Una transazione da $185 milioni (circa €127 milioni), quanto basta, mi auguro, a Mr. Winiarski per tacitare le beghe intra-familiari (qui le chiamano: dinamiche familiari) che lo hanno costretto a vendere la prestigiosa cantina.
Le bottiglie ritratte nella foto qui sopra sono l'oggetto della degustazione "Estate Tasting" (quattro bicchieri misurati con il dosatore atomico a $40, circa €28), cioè dei quattro vini prodotti con uve proprie:
- Stag's Leap Wine Cellars Arcadia Vineyard Chardonnay 2005
$50,00 / €34,00 la bottiglia in cantina; - Stag's Leap Wine Cellars FAY Cabernet Sauvignon 2004
$80,00 / €55,00; - Stag's Leap Wine Cellars S.L.V. Cabernet Sauvignon 2004
$110,00 / €75,00; - Stag's Leap Wine Cellars CASK23 Cabernet Sauvignon 2004
$175,00 / €120
Una lunga coda di wine lover al banco di assaggio e il poco tempo a disposizione mi hanno fatto saltare la degustazione. Peccato.
Dopo lo chateau francese tarocco (vedi qui), ecco una cantina a "reggia persiana": Darioush. Sarà vero che il proprietario, Darioush Khaledi, è il re delle drogherie californiane (un network di negozi con 1.500 addetti!), ma ci vuole un ego imperiale per arrivare a tanto. Questo signore iraniano s'è fatto costruire l'imbarazzante costruzione nel 1997: siccome è originario della regione di Shiraz, Iran, sembra che fosse cresciuto con il complesso del vino, e non appena se lo è potuto permettere, si è comprato una tenuta di 95 acri (circa 39 ettari), vigneti di varietà esclusivamente bordolesi, e nel 2004 ha inaugurato questo modesto visitor center ambientato nell'antica Persepolis. Aristide confessa che non s'è le proprio sentita di entrare... Scusatemi.
Un vigneto nei pressi della cantina di Stag's Leap Wine Cellars, a nord di Napa. Anche qui un bellissimo prato di fiori di senape adorna i vigneti.
(continua)