Napa Valley Impressions (1)
Indulgerò ancora in qualche giorno di riposo dopo essere stato dimesso dall'ospedale. Rassicurandovi sulle mie condizioni di salute (ancora grazie di cuore a tutti voi per i messaggi pervenuti!), riprendo un post che era in preparazione proprio mentre il mondo stava per rovesciarsimi addosso. Cosa fai quando il poco tempo a disposizione non ti permette di visitare una regione nel modo appropriato da ricavarne un buon report? Fai vedere le foto...
Il mio viaggio nella zona vitivinicola più importante degli USA è stato troppo breve. Chi ci è stato confermerà che occorrono molti giorni a disposizione per farsi un'idea di massima. Con metodo e giornate piene a disposizione ci si può riuscire anche in tre giorni. In attesa di ritornarci, ecco qualche immagine, collegata a qualche impressione ricavata direttamente sul campo.
"Non è il caso di sottostimare l'importanza della California dal punto di vista vinicolo". Così si apre il capitolo dedicato al Golden State nell'Atlante Mondiale dei Vini di Hugh Johnson e Jancis Robinson. Dopo l'Europa, stiamo parlando del più importante produttore mondiale di vino. Quello che colpisce da subito è la grande varietà dell'ambiente nella quale viene allevata la vite. Soprattutto nella Sonoma Valley, ma anche nella Napa Valley, troviamo un'impressionante variabilità di terroir che, associati alla grande estensione di queste che sono le due principali aree vinicole californiane, offre una grande varietà di tipologie di terreni e combinazioni di quote, esposizioni, microclimi.
Nel periodo invernale e primaverile è frequente ammirare queste bellissime fioriture di fiori senape, una coltura che vegeta in maniera opposta alla vite e rende molto attraenti i vigneti nel periodo invernale (nelle due immagini qui sopra, siamo ai primi di gennaio nella Napa Valley meridionale).
Quasi al centro di Los Carneros, un'area vitivinicola che fa da cerniera alla base meridionale delle valli di Sonoma e Napa, sorge uno chateau francese... Costruito nel 1988, riproduce lo stile e in parte le fattezze del Chateau de la Marquetterie nello Champagne, sede della Maison Champagne Taittinger. Siamo nella sede del Domaine Carneros, by Taittinger [eccolo sulla mappa di Aristide's Vineyards]. La presenza dell'azienda francese testimonia il forte interesse di molti produttori di spumante francesi e spagnoli per questa regione. Carneros è una AVA (American Viticultural Area) relativamente recente, costituita nel 1983. La vicinanza alle fresche correnti della San Pablo Bay, la parte più settentrionale della Baia di San Francisco, rende quest'area molto adatta alla crescita del Pinot Nero, l'ingrediente principale di questi spumanti.
Lo Chateau è perfettamente organizzato per ricevere i visitatori: ampio parcheggio, sala degustazione, tour guidati, ecc. Quello che vedete nell'immagine qui sopra è "The Sparkling Sampler", una tovaglietta plastificata con le etichette dei vini proposti, a supporto della degustazione degli spumanti presenti nell'offerta standard della sala degustazioni, a 12 dollari (ca. €8) per tre vini. Devo dire che si tratta di vini interessanti, piacevoli, affetti solo da prezzi un po' elevati: di questi ricorderò il Domaine Carneros Le Rêve Blanc de Blancs 2002, dal gusto caratterizzato dalla crème brûlée, con buoni aromi di frutta, soprattutto pera. L'ottima scheda del vino si sbilancia in una pomposa apertura: "this vintage is a dream come true" (questa annata è un sogno fattosi realtà). Un sogno dal "prezzo suggerito al pubblico" (in enoteca) di $85. Essendo uno spumante giudicato più volte tra i migliori prodotti in USA, lo assaggiamo con attenzione. Si tratta di un blend di Chardonnay (98%) e Pinot Bianco (2%), da uve provenienti al 100% dalla AVA Carneros, al 100% dai vigneti del Domaine, al 100% dell'annata 2002. Interessanti queste precisazioni riportate nella scheda. Non capita di frequente da noi...
Il mercato americano ha dimostrato di gradire sempre più i vini fermi rossi, trascurando in parte questi spumanti californiani. Poco male: la regione di Carneros produce Pinot Nero in abbondanza da poter rifornire i produttori delle valli di Napa e Sonoma delle aree più calde a nord, bisognosi di integrazioni e tagli per i propri rossi, e poter proporre al mercato i propri Pinot Neri, che hanno trovato qui una buona zona per crescere, soprattutto grazie al clima più fresco (notevoli le escursioni termiche tra giorno e notte) e alle nebbie estive che consentono maturazioni molto lente.
Ho così approfittato dell'occasione d'essere già accomodato nello Chateau per degustare due Pinot Nero: il Domaine Carneros Estate Pinot Noir 2005 e il Domaine Carneros The Famous Gate 2004. Il primo acchiappa nell'immediato con i profumi e un ottimo ingresso al palato, ma poi delude. I profumi evolvono in qualcosa di vagamente artificiale, il gusto rimane desolatamente corto ed evanescente. Peccato. "Prezzo suggerito al pubblico": $32. The Famous Gate è la "riserva" del Domaine: 1.200 casse (14.400 bottiglie). Le uve sono al 100% del Domaine, da una selezione di 13 cloni di Pinot Nero. Fermentazioni in contenitori aperti, 11 mesi di affinamento in barrique (al 45% nuove, per il resto usate), poi in bottiglia per un minimo di 15 mesi. Al "prezzo suggerito al pubblico" di $58 troverete un vino molto buono, dal gusto persistente e interessante, dotato di molte delle caratteristiche dei Pinot Neri più tipici: frutta rossa, colore delicato, delicatamente speziato.
(continua)