Wine Spectator ha compilato l'annuale classifica "The Top 100 of 2007". Il magazine americano ha fatto degustare ai propri editor oltre 15.000 vini nel 2007. Di questi, "solo" 3.500 vini hanno raggiunto o superato la soglia dei 90/100 punti. La "Top 100" è il vertice di questa selezione, comprendente vini da 13 paesi. Il titolo di "Wine of The Year" se lo aggiudica lo Clos des Papes Chateauneuf-du-Pape 2005 (Francia, 80$). Due sono i vini italiani presenti nelle prime dieci posizioni, entrambi toscani: Antinori Toscana Tignanello 2004 (79$, al 4.o posto) e Tenuta dell'Ornellaia Bolgheri Superiore Ornellaia 2004 (150$, al 7.o posto). Nei primi dieci vini della "Top 100", 4 vini sono francesi, 2 italiani, 2 australiani e 2 americani (California). Lo score medio di questi 10 vini è 93/100, il prezzo medio 42$.
Ecco i primi 10 vini della classifica "Top 100" di Wine Spectator, compilata sulla base di 4 criteri, ovvero la qualità (score in x/100), il prezzo, la disponibilità (n. di casse di vino disponibili) ed un "fattore-X" (soggettivo, loro lo chiamano "excitement"):
- 98/100 - Clos des Papes Chateauneuf-du-Pape 2005 (Francia, 80$)
- 95/100 - Ridge Chardonnay Santa Cruz Mountain Estate 2005, (California, 35$)
- 95/100 - Le Vieux Donjon Chateauneuf-du-Pape 2005 (Francia, 49$)
- 95/100 - Antinori Toscana Tignanello 2004 (Italia, 79$)
- 95/100 - Two Hands Shiraz Bella's Garden 2005 (Australia, 60$)
- 95/100 - Chateau Leoville-Las Cases St.-Julien 2004 (Francia, Bordeaux, 90$)
- 97/100 - Tenuta dell'Ornellaia Bolgheri Superiore Ornellaia 2004 (Italia, 150$)
- 95/100 - Mollydooker Shiraz Carnival of Love 2006 (Australia, 80$)
- 95/100 - Robert Mondavi Cabernet Sauvignon Napa Valley Reserve 2004 (California, 125$)
- 99/100 - Krug Brut Champagne 1996, (Francia, 250$)
Curiosità: dei quattro vini francesi, ben due sono Chateauneuf-du-Pape (addirittura 1.o e 3.o posto in classifica). O dovrei dire: ben due non sono Bordeaux. L'unico dei quali in classifica (Chateau Leoville-Las Cases St.-Julien 2004) si piazza al 6.o posto. Questo storico produttore realizza anche un secondo vino, il Clos du Marquis, ed è una delle pochissime aziende al mondo ad ammettere di utilizzare l'osmosi inversa per estrarre dai mosti l'acqua in eccesso nelle annate avverse. Fa piacere constatare che qualche macchinetta per osmosi inversa vada venduta nel mondo: tutte le varie versioni di apparati che ho visto al recente SIMEI (salone delle tecnologie enologiche) almeno qualche sparuto cliente sembrano trovarlo...