Vino Novello, cosa aspettate a modificare il disciplinare?
Quasi quasi non ne volevo parlare di vino Novello. Uscito sul mercato lunedì 5 novembre, il Novello è una tipologia di vino ostica a molti dei cosiddetti wine lovers italici, che oggi sembra essere arrivata oltre la cima del top dei consumi e, complice l'annata 2007, si presenta con un calo tra il 6 e il 10 per cento del vino prodotto (dipende dalla fonte). E' stato un commento "fuori tempo massimo" di Rudy Zeni [Az. Agricola Roberto Zeni, Grumo - S. Michele all'Adige (TN)] ad un post di Aristide del 16 novembre 2005 (qui il post di due anni fa) che mi fa ricredere (il blog è come il maiale, non si butta via niente...).
Inutile tergiversare: il Novello sta perdendo appeal, interesse nel mercato? Se fosse così, secondo Aristide la ragione risiederebbe in un vizio all'interno del disciplinare adottato nella legge del 1989 (con successive modificazioni), il quale limita la macerazione carbonica ad un minimo del 30% delle uve. In pratica si consentono "integrazioni" con vini prodotti con vinificazione tradizionale di uve della medesima vendemmia. E non lo si dichiara in etichetta.
Non tutti i produttori limitano la macerazione carbonica al 30%, ma occorre che sia chiaramente esplicitato in etichetta il ricorso ad essa in via completa o esclusiva. Il consumatore deve pertanto essere informato che non esiste omogeneità di prodotto sotto la denominazione "Novello". Infatti, ad oggi, egli può acquistare:
- un vino realizzato con il 100% di macerazione carbonica applicata alle uve dell'ultima vendemmia;
- un vino realizzato con ricorso alla macerazione carbonica su una parte di uve (minimo 30%) ed una parte integrata con vini prodotti con vinificazione tradizionale di uve, sempre dell'ultima vendemmia.
La peculiarità del Vino Novello risiede in un procedimento diverso di lavorazione dell'uva, in particolare la "macerazione carbonica", una tecnica di vinificazione tramite fermentazione accelerata messa a punto in Francia negli anni '30.
Questo vizio del disciplinare va rapidamente risolto modificando la legge. Occorre introdurre un disciplinare rigoroso almeno nel vincolo del 100% delle uve alle quali applicare la macerazione carbonica (Rudy Zeni propone un minimo dell'85%). E non solo per garantire al mercato un prodotto più conforme alla sua denominazione.
Ho già scritto che mi interessa che venga sviluppato questo mercato, mi piace pensarlo come una sorta di mercato del "accesso al vino" in quanto è forte la sua capacità di attrarre al vino un pubblico di giovani, donne ed in generale di persone magari preoccupate dall'alcool o dalla "seriosità" del vino. Un pubblico che cerca un modo più facile di bere, ma che nel tempo collocherà il Novello nella sua corretta dimensione di consumo stagionale, per poi aprirsi alla conoscenza ed al consumo di vino tradizionale.
Per vostra comodità riporto qui sotto il commento di Rudy Zeni:
"(...) Il vino Novello deve essere tutelato da un punto di vista legislativo e quindi ribadisco la necessità già esposta da voi. Bisogna quindi aumentare la percentuale minima di macerazione carbonica almeno all'85%; questa modifica legislativa è sicuramente valida anche se è la qualità del prodotto che crea l'immagine corretta di un settore merceologico. La nostra azienda infatti ha sempre ottenuto il novello di Teroldego da una macerazione carbonica al 100%: è una scelta costosa ma è l'unica che permette di ottenere un vino all'altezza di essere chiamato Novello, un frutto di stagione da assaporare nelle fredde giornate invernali. - Rudy Zeni"