Siamo alla seconda edizione del "Vino dei blogger", iniziativa che emula il "Wine Blog Wednesday" nato negli USA e diffusosi internazionalmente. L'iniziativa italiana parte per merito di Marco del blog Imbottigliato all'Origine, che passa il testimone a Fiorenzo Sartore, Diario Enotecario. I wine bloggerlanciano a turno mensile un tema legato al vino: di solito si chiede di cercare e raccontare un vino, in modo da raccogliere le opinioni dei wine blogger e dei loro lettori sul tema proposto. Ogni mese, il wine blogger proponente il tema "ospiterà" l'evento raccogliendo tutte le segnalazioni, recensioni e commenti, pubblicate dagli altri blogger. La seconda edizione italiana continua con questo tema: "Chianti DOCG da hard discount".
E' una discesa negli abissi tra i più tenebrosi del mondo del vino, quello proposto da Fiorenzo. Ed ecco cosa Aristide ha trovato sul fondale...
Chianti DOCG 2005
Imbottigliato da Cantina del Bacco, Ora (BZ) [pregasi notare la località, siamo a 430 km. da Radda in Chianti (SI)];
Alcool: 12% vol.;
Uve dichiarate nella retro-etichetta: Sangiovese, Canaiolo, Trebbiano Toscano;
"Contiene solfiti";
Etichetta in tre lingue;
Tappo in sughero, con contrassegno "BZ65 f06/6";
Lotto L6178/2;
Fascetta DOCG n. AAC 05139322;
Acquistato presso il discount FA.MA. di Ferrara;
Prezzo: €2,49 la bottiglia da 75cl. [siamo a €0,20 in più dal prezzo trovato da Max Cochetti, blog Wino, per lo stesso vino].
Corto e inconsistente, con profumi prima ridotti e poi tenui, promette la mammola in etichetta insieme a lievi tannini ma poi non mantiene la promessa. Sarà la suggestione psicologica dovuta al luogo di imbottigliamento, ma quando l'ho versato nel bicchiere la sua trasparenza mi ha dato la sensazione di avere di fronte una specie di Schiava alto-atesina della serie "vino-della-casa" di una trattoria di terza categoria (con tutto il rispetto per la Schiava di qualità).
Il Canto Chianti DOCG 2005
Prodotto e imbottigliato da Tenuta Agraria La Pieve Srl, Pieve a Presciano - Pergine Valdarno (AR);
Alcool: 12,5% vol.;
Uve dichiarate nella retro-etichetta: Sangiovese, Canaiolo, piccole percentuali di Trebbiano e Malvasia;
Etichetta in italiano;
"Contiene solfiti";
Dichiara affinamento in botti di rovere di media grandezza ed in bottiglia;
Tappo in sughero, con marchio aziendale e con contrassegno "ICRF4855-AR";
Lotto L16/06;
Fascetta DOCG n. AAF 01229014;
Acquistato presso un UNES di Max2002 a Cremona;
Prezzo: €1,90 la bottiglia da 75cl [scontrino qui a lato].
Nessun "sentore di mammola" nel profumo, ad Aristide sembra di rinvenire invece caseina (o qualcosa che gli assomiglia molto).
Un po' più consistente del precedente, ma squilibrato e corto, del passaggio in "materia legnosa" c'è una lievissima traccia nel colore.
La Tenuta Agraria La Pieve, che è anche un agriturismo, attualmente non contempla questo Chianti "Il Canto" tra i vini inseriti nel sito online.
Conclusioni? Non credo che questi due vini, entrambi mediocri, abbiano alcunchè di tipico o che richiamino alla memoria un Chianti. Non credo che li userei nemmeno per impieghi "gastronomici" di base. Mi chiedo piuttosto, come già altri stanno facendo, come facciano vini simili a superare le valutazioni delle commissioni d'assaggio delle rispettive Camere di Commercio. Vi prego, per una volta, chi sa la risposta o dispone di informazioni utili, non lo scriva solo su Aristide o su altri blog: rivolgetevi alle Autorità (Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità o all'Ispettorato Centrale Repressione Frodi della vostra città). In attesa di leggere tutti i post e i commenti su questa "dannata" seconda edizione del "Vino dei blogger", per nulla divertito da questa escursione negli abissi del mondo del vino, mi avvicino con le due bottiglie al lavandino...
AGGIORNAMENTO: qui trovate il post riepilogativo a cura di Fiorenzo Sartore.