Alla Tamerice di Igles Corelli
"Alla Tamerice è facile lasciare il resto del mondo fuori della porta!", così recita un impegnativo pay-off del sito web del buen retiro di Igles Corelli, la Locanda della Tamerice. Aristide è lieto in ogni caso di constatare che il caldo africano di una sera di fine luglio e le zanzare di valle (siamo nell'Oasi Faunistica della Valli di Ostellato, in provincia di Ferrara) sono in effetti rimasti fuori. Dentro c'è tutto un mondo a parte.
Non è facile descrivere un luogo del gusto assai celebrato, così come parlare di persone assai note come Igles Corelli e sua moglie Pia Passalacqua, che peraltro non conosciamo personalmente. Corelli è una star della televisione gastronomica, in particolare del Gambero Rosso Channel, attraverso il quale ha sicuramente raggiunto un vasto pubblico e notorietà. Per anni lo seguivo attraverso lo schermo televisivo, e sempre attraverso uno schermo, questa volta di cristallo, l'ho visto dalla sala del ristorante lavorare in cucina con i suoi collaboratori, sotto le suggestive lampade rosse agli infrarossi del banco di lavoro (presumo quello dell'assemblaggio finale dei piatti), perfettamente intonate con i colori vivaci, caldi e moderni della sala, tutta rosso aragosta, blu, giallo, turchese, punteggiata da quadri e statuette personalmente selezionate dalla signora Pia.
Non riusciamo a trovare difetti nell'esperienza di questa sera di luglio alla Tamerice. Sarà la frescura artificiale, sarà la dolce compagnia, ma ci sembra tutto perfetto: l'arredamento curatissimo nei dettagli (per esempio, bellissime tovaglie!) e soprattutto i colori e le luci (quando i ristoratori capiranno che la luce è tutto in un locale?!), il servizio dei due giovani in sala (Francesco Scartozzi che si occupa anche dei vini, della sua collega non abbiamo colto il nome) è attento e cordiale, senza essere invadente. Ottimi i tempi di attesa, riempiti dalle "sorprese" dello chef, tutto ben sincronizzato ed in armonia con il luogo. La carta dei vini conta 281 etichette, con ricarichi diversificati in un contesto assai ampio di prezzi (dai 13 euro in su). Ecco, l'unico piccolo difetto è la limitata disponibilità di vini in mescita o al bicchiere, ma la buona volontà di Scartozzi ci ha comunque gratificato con delle valide indicazioni.
E poi il cibo (per due persone):
- Fegato di tonno su quenelle di verdura (chef surprise)
- Uovo croccante, ricotta, burro salato
- Risotto alle spugnole su fondente di prezzemolo
- Pesce spada gratinato, pecorino, salsa limone, prezzemolo fritto
- Pollo biodinamico, salsa cacciatora
il pollo proviene dall'allevamento "I Gaudiosi" del prof. Giuseppe Signorino a Montelovesco in Umbria; Signorino sarebbe l'inventore della dizione "Vini DOS": Denominazione di Origine Sicura - molto attuale! - Gelato allo yoghurt, salsa di albicocche, cialda di mandorle (chef surprise)
- Fantasia di gelato e sorbetto
- Millefoglie di zabaione ghiacciato, mele, Porto
- Gelato alla crema in salsa di saba, bonbon di cioccolata fondente ripieno di cocco, ciliegia ghiacciata (chef surprise)
I vini al bicchiere:
- Prosecco Valdobbiadene Doc Extra Dry, La Tordera (Vidor, Treviso)
- Pinot Bianco Weisshauss Praedium 2004, Cantina di Colterenzio (Alto Adige)
- Plenilunio 2001 (Chardonnay 85% - Sauvignon 15%), Michele Chiarlo (Piemonte) - ns. menzione speciale, l'ultima bottiglia di una cassa "dimenticata" in cantina...
Chiusura con uno strepitoso caffè della Torrefazione di Leonardo Lelli (Bologna), in particolare la miscela "Concerto n. 1 - Sinfonia".
Conto: 64 euro a testa. Ricarico per coperto e servizio: assente. Complimenti.