Stormhoek, l'azienda sud-africana protagonista della campagna di marketing indirizzata alla comunità dei blogger di Regno Unito, Irlanda e Francia, concertata ed organizzata dal blogger Hugh Macleod dal proprio weblog gapingvoid, ritorna a far parlare di sè con una nuova iniziativa: "The Stormhoek Guide to Wine Blogging" è un inserto realizzato in collaborazione con Macleod, dedicato alle aziende vinicole (quindi anche ai loro concorrenti), distribuito gratuitamente (qui potete scaricare il file PDF).
Macleod dichiara di essersi ispirato al "The Corporate Weblog Manifesto" di Robert Scoble, il principe dei blogger di casa Microsoft. E qui risiede, in parte, il successo incontrato dalla Stormhoek: essendo partita per prima, ha puntato su un pubblico ben individuato di potenziali consumatori, cioè i blogger informatici ed i loro lettori. Giovani, ignoranti di vino, massimamente esposti al mezzo di comunicazione scelto. Una grossa comunità che ha ben risposto alle stimolazioni lanciate da Stormhoek come dimostrato dagli interessanti dati di vendita. Un caso da manuale.
La guida della Stormhoek mette il dito nella piaga di una questione di grande attualità: come possano le aziende approcciare la comunicazione ai mercati attraverso un blog.
Leggendo le 16 paginette della guida, corredata dalle vignette di Macleod, balza all'occhio l'enorme differenza culturale sulla quale si fonda l'approccio al blog in azienda (corporate weblog) rispetto a quanto percepito qui in Italia, differenze culturali che ancora poche aziende, operatori e persino comunicatori professionisti possono dire di avere colmato.
Aprire un blog aziendale vuol dire che l'imprenditore deve innanzi tutto avere:
- risorse:
almeno una persona dedicata, capacità nel comunicare e scrivere propriamente, competenze tecniche (principalmente per la soluzione di piccoli problemi, ma essenziali), esperienza in attività su Internet o disponibilità/capacità ad apprendere rapidamente; - coraggio:
voler essere trasparenti e poterselo permettere, prepararsi alle critiche, aprirsi alla collaborazione, non reagire sull'onda emotiva di crisi, problemi o critiche, ma agire, coltivare la propria conoscenza del sistema-prodotto per fronteggiare qualsiasi tipo di discussione.
Ci si può far aiutare da entità esterne all'azienda, soprattutto agli inizi, ma il blog è questione personale e si racconta solo con la propria voce, impegnando la propria reputazione e credibilità. Le aziende più grandi possono coinvolgere più dipendenti e collaboratori assegnando a ciascuno un blog su un tema specifico, ma il processo di identificazione blog-persona-azienda va sempre salvaguardato.
Quante aziende vinicole posseggono questi requisiti?
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La foto di questo post:
la copertina dell'inserto "The Stormhoek Guide to Wine Blogging".