Vini Veri, Condominio Biodinamico, Ala Ovest

Cappellano_1 Riceviamo da Teobaldo Cappellano (nella foto), Presidente dell'Associazione Vini Veri, nonchè vitivinicoltore in quel di Serralunga d'Alba (CN), una serie di precisazioni a due nostri post (qui e qui) sulle vicende che hanno visto dividersi il gruppo dei produttori di vini naturali e biodinamici italiani (con ampie integrazioni di colleghi europei) in due organizzazioni separate.

Nella missiva inviataci, Cappellano fa riferimento ad una "filippica" da lui redatta a commento del post, ma purtroppo non pervenutaci. Peccato. Nel frattempo, avevamo cercato di contattare Vini Veri per informazioni sulla loro manifestazione (6-7 Aprile, Villa "La Mattarana", San Michele Extra, Verona) e per ottenere un loro commento su tutta la vicenda.

Beh, diciamo che Teobaldo Cappellano ci ha in questo ampiamente soddisfatti in quantità e qualità. Siamo ben felici, dunque, di ospitare qui le idee ed osservazioni del Presidente di Vini Veri. A questo punto, lasciamo ai lettori l'onere del farsi un'opinione.

Buona lettura.

Serralunga d'Alba 01-03-06

Gent.mo Sig. Giampiero Nadali,

ho ricevuto con piacere la sua e-mail, forse ha fatto seguito alla mia "filippica" sul suo blog a riguardo delle imprecisioni che su questo ho notato. In tutti i casi “ieri” purtroppo non produce più, ci ha solo forniti di maggiore esperienza, quella che ci servirà per avere un “domani” migliore. Venendo invece all'oggi ho ancora notato sul suo blog  Aristide che sono in queste riportate notizie che possono ledere la credibilità della mia persona e soprattutto del Gruppo Vini Veri che io presiedo.

Le elenco:

  1. Lei riporta: “(Villa Favorita, vetrina dei vini dei produttori che hanno) aderito al movimento VinNatur da Maule fondato dopo la scissione con il viticoltore piemontese Teobaldo Cappellano all'interno del Gruppo Vini Veri”.
    Tengo a precisare che non vi è stata scissione alcuna. Il sig. Maule ha dato le dimissioni (da noi non comprese) da Presidente e socio di Vini Veri. In Assemblea, che mesi dopo abbiamo fatto, si è eletto un nuovo Presidente. Tempo ancora dopo il socio Donati ha abbandonato anche lui il gruppo. Tutti gli altri sono ancora presenti. Può verificare su Vini Veri .
    Quindi nessuna scissione.
  2. Ho visto una mia foto sul Vostro sito affiancata a quella di Maule.
    Nulla da obbiettare ma se la foto è lì per avvalorare una “scissione” che non v’è stata o del dualismo fra me e Maule, allora vi chiedo non era forse lecito chiedere una mia liberatoria? Non credo che l’uso della mia immagine fatta con l’intento di un travaso di credibilità possa avere la mia autorizzazione. Quindi La prego, ometta la mia foto.
    (Abbiamo nel frattempo chiarito con Cappellano questo aspetto, la foto rimane al suo posto. Ndr.)
  3. Dite “...da quando Angiolino Maule organizzò a Villa Favorita (a Monticello di Fara, Sarego, Vicenza) la manifestazione "Vini Veri”.
    Ho per questo sentito il Sig. Radikon, il sig. Bea ed il sig. Nicolaini (può anche Lei contattarli) soci fondatori di Vini Veri che l’idea di dover fare una fiera alternativa al Vinitaly nasce da loro quattro con il contributo, se non con la primogenitura dell’idea venuta a chi commercializzava alcuni dei loro vini. Fu affidato l’incarico ad Angiolino Maule che, amico del titolare (così si dice ma potrebbe essere solo diceria) della Villa (Favorita), la propose ai quattro. L’intervento finanziario di un esterno al gruppo permise di procedere. Quindi per ragioni logistiche e perché i Presidente (chiunque essi siano) si occupano della sua programmazione, si realizzò la prima bozza di idea. Il supporto degli altri tre, nella divisione logica dei compiti, servì per fornire gli sponsor e molte delle idee guida. Ma ove soprattutto si “senta” il sale della manifestazione è nella ricerca fatta dei “possibili aderenti”. Quelle aziende che “crearono” la ragione quasi unica dell’immagine della manifestazione. La Villa in sè, se pur bella, non ha alcun significato enoico.
  4. Dite "... Il successo dell'edizione del 2005 è stato in qualche modo fatale al destino del Gruppo Vini Veri fondato da Maule"
    A parte che il gruppo non è stato fondato da Maule ma dai quattro sopra detti, se per fatale intendete che ha fatto crescere Vini Veri a quello che attualmente è, avete ragione. Se intendete, e così parrebbe, che ha scisso il gruppo, questo non è avvenuto quindi non può essere. Se invece intendete che questo può aver condizionato la scelta di Maule di continuare da solo scalzando una struttura democratica che avrebbe potuto intralciare le sue scelte mentre lui preferiva essere libero imprenditore ricavando da questo magari un possibile beneficio di immagine e forse anche remunerativo, non lo so e non me lo chiedo. Se, per caso, questo era il vostro intendimento l’unico che può dirimerlo è Maule Angiolino. Quindi per cortesia il termine “fatale destino” (sa di morte) è negativo, usate qualche altra “formula”.
    (Tanto per sdrammatizzare, su quest'ultimo punto ci piace ricordare a Cappellano che "comunque vada, da questa vita non ne usciremo vivi", ndr.)
  5. Dice “... rileva il Gruppo Vini Veri da Maule e lo "sposta" in altra villa veneta” (dopo averla definita, sopra, periferica, qui ha anche evitato di nominarla).
    Questo non è possibile visto che Vini Veri non può essere “ceduta” quindi io non posso averla “rilevata”, posso essere solo “subentrato” nella carica di Presidente che sarà spero “breve” ma in tutti i casi temporanea (com’è la nostra vita).
    Io vorrei solo essere, se mi è dato modo, il “ Caronte” della situazione che traghetta un prezioso carico ove v’è iscritto il nostro solo e possibile futuro contro la globalizzazione.
  6. ”... risulta una sorta di "conflitto competitivo" tra ambizioni e modi di vedere il mercato sempre più divergenti”.
    Quello che Lei qui dice è vero, forse doveva precisare anche, ma ben lungi da me essere il critico dei critici, che noi non abbiamo cambiato pelle. Noi siamo sempre “biologici o biodinamici” ed abbiamo “una regola” peraltro molto strenuamente sostenuta e partecipata da Maule quando con noi era. Lui ha abbandonato questo percorso. Lo dice nel suo comunicato stampa (l’obiettivo di riunire ed accogliere, quelle aziende che condividono la filosofia del naturale come forma di approccio intellettuale e non pensando a redigere una “regola” da applicare e rispettare ciecamente. Uno dei principali presupposti è quello di tendere una mano ai giovani che alle prime esperienze iniziano a lavorare in maniera naturale).
    Voglia scusarmi ma a questo punto mi chiedo cos’è VinNatur, filosofia allo stato puro, un’azienda di promozione, un logo e null’altro, una azienda che si occupa di commercializzare vini da altrui fatti, un’associazione che ha uno statuto???
    Sono tutte mie illazioni senza nessun riscontro.
    Potrebbe Lei, che ha gli strumenti per farlo, chiarire questo aspetto nel suo Blog, credo interesserebbe molti dei suoi lettori me per primo, ma le ripeto, non faccia caso a questa mia proposta perchè sono sicuro che nessuno abbia nulla da suggerire ad un professionista, soprattutto se capace.
  7. "... anche i produttori biodinamici sono sensibili alle istanze del mercato".
    E’ vero anche a noi interessa il mercato visto che ” teniamo, fortunatamente, famiglia”.
  8. "... Tranquilli: i media tradizionali vi pubblicheranno qualsiasi cosa gli scriviate...".
    Lo spero bene vorrei solo che pubblicassero dati verificati, da fonti “neutrali” e possibilmente in caso di presunto o costruito conflitto meglio se da notizie ricavate da tutte e due le fonti. Ma questo sicuramente non è il caso lo dica a Lei visto che è il presupposto principe del giornalismo.
  9. "... Immaginiamo che sia in corso una gara tra gli organizzatori per assicurarsi le migliori partecipazioni e l'attenzione dei media."
    No. Le assicuro che non abbiamo corso perché non abbiamo dovuto farlo, anzi il nostro problema è stato limitare richieste giunte da ogni dove. Significa che Vini Veri ha assunto una credibilità al di sopra di qualsiasi presidenza, la mia o quella di Maule. Tradurre un movimento così composto, così sentito, a faida di due personalismi è solo non vedere quale voglia di nuovo “stile” nei vini esista. E’ non capire che non è moda “la natura” ma è un’esigenza, se non vogliamo autodistruggerci.
  10. Tutto questo mi scusi non vuol essere una critica al suo blog o a quanto in essa Lei scrive, non esiste democrazia senza libero giornalismo, ma ho avuto la sensazione, prima di ricevere il suo gradito scritto, che fosse tutto sbilanciato verso alcune voci a Lei giunte e, soprattutto, verso la manifestazione di Villa Favorita. Non mi era stato mai data la possibilità di chiarirle la metà della medaglia vista da noi di Vini Veri. Sono certo che questo possa chiarire quanto malinteso. Sono certo che provvederà a modificare le inesattezze evidenti. Non lo faccio confidando sulla legge di rettifica , ma confidando solo sulla sua professionalità, quella a cui sicuramente Lei tiene come noi teniamo alla tutela della nostra immagine.

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