Inconsapevole delle sottigliezze linguistiche, il giornalista americano Mark Fisher che edita il blog Uncorked (per il Dayton Daily News), si avventura a comprare presso un punto vendita della catena alimentare Trader Joe's di Kettering, Ohio, una bottiglia di Chiaro del Bastardo, un bianco italico, a dollari 6,99 (circa 5,80 Euro). Nel giro di pochi giorni il vino viene ritirato dal mercato dalla stessa Trader Joe's. Cos'è successo?
Il nostro Mark si è trovato di fronte a due gruppi di bottiglie sullo stesso scaffale e dello stesso prodotto, ma di colore notevolmente differente (qui nella foto tratta da Uncorked, clic per ingrandire). Evidenziato il fatto al personale del negozio, il prodotto è stato rimosso dallo scaffale. Dopo la pubblicazione sul proprio blog della vicenda, ed una fitta corrispondenza con i responsabili di Trader Joe's, un lettore ha riferito in un commento nel blog di aver riscontrato lo stesso inconveniente in altro negozio di Ventura, in California: a questo punto, la catena Trader Joe's si è vista costretta a ritirare completamente da tutti i negozi il Chiaro del Bastardo. Non è stata chiarita la causa della diversa colorazione: Mark Fisher ha degustato due campioni concludendo che, probabilmente, si tratta di due blend diversi: quello più scuro sembrava ossidato (ma non eccessivamente) e svanito. Altra differenza interessante riscontrata da Fisher sono stati i due tappi, differenti anch'essi: il vino più "chiaro" aveva il tappo con impresso il nome del vino, l'altro più scuro aveva impresso "Messo in bottiglia nelle proprie cantine".
Qui trovate la prima, la seconda, la terza e la quarta puntata di questa vicenda.
Il Chiaro del Bastardo è prodotto e/o imbottigliato (non riusciamo a saperlo) da Marchesi di Montecristo. La denominazione esatta è Marchesi di Montecristo Chiaro del Bastardo 2003 Vendemmia Veronese IGT (da CellarTracker), la composizione sarebbe di uva Garganega: quindi in purezza? Non siamo autorizzati a pensarlo: a parte il nome (sic), il marchio Marchesi di Montecristo si distingue anche per un Nerello del Bastardo 1999 Vino da Tavola, a prevalente composizione di Nebbiolo e... Sangiovese, a quanto pare molto apprezzato sul mercato anglossassone e USA (schede di presentazione qui, qui, qui e qui).
Le varie fonti italiane su Internet non segnalano notizie su questo marchio, mentre sono numerose le informazioni sui vini (ma non sul produttore) su molti siti commerciali anglosassoni e americani. Probabilmente si tratta di un marchio destinato all'estero o di una "private label" di qualche importatore.
Aristide ha richiesto a Fisher maggiori dettagli sull'etichetta. Siamo in attesa di una risposta.
Un'ultima notazione, per sollecitare vostre riflessioni, riguarda il tono di alcuni commenti dei blog USA, i quali sottolineano l'impatto avuto dal blogger Mark Fisher (peraltro già giornalista) sulla decisione della catena Trader Joe's di ritirare il prodotto: "The power of the blog" (Dr. Vino's), "Uncorked has demonstrated that a wine blog can have an impact..." (Fermentation), ed altri ancora.