Aristide, il wine blog di Giampiero Nadali

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"Rosé Revolution" del Chiaretto di Bardolino

Si chiama Litchi (Litchi chinensis), e il suo colore - o meglio tre gradazioni di esso: normale, chiaro e intenso - sono il cuore della "Rosé Revolution" del Chiaretto di Bardolino. Ma il colore è solo l'aspetto più immediato ed esteriore di questa rivoluzione. Perché dietro al bicchiere di un Chiaretto di Bardolino 2014 c'è un lungo e importante lavoro cominciato almeno tre anni fa.

Ne abbiamo parlato durante un'interessante mezza giornata, su invito dei responsabili del Consorzio di Tutela Vino Bardolino DOC, Franco Cristoforetti, presidente, Angelo Peretti, direttore, Andrea Vantini, responsabile tecnico, e Paola Giagulli, ottima coordinatrice organizzativa (nonché autrice di alcune immagini qui riportate).

Cos'è questa "Rosé Revolution", dunque? Ancor prima di parlare di prodotto, merita parlare del posizionamento strategico ideato per questa tipologia di vino rosato e dell'impatto che avrà all'interno dell'intera denominazione del Bardolino DOC. Eccone i punti salienti:

  • oggi il Chiaretto di Bardolino "pesa" circa 9 milioni di bottiglie prodotte, il Bardolino circa 19 milioni. I produttori si preparano a invertire queste proporzioni, portando in tre annate il Chiaretto a pesare per i 2/3 del volume prodotto;
  • Beaujolais e Provenza sono le due regioni alle quali si ispirano alcuni concetti di questa rivoluzione: la prima per il sistema dei Cru, la seconda per alcune scelte tecniche a cui riferirsi non per imitazione ma per differenziarsi.
  • Il Bardolino dichiarerà presto i suoi Cru, per ora sintetizzabili un tre diverse aree: zona Classica (riferimenti: lampone, cannella), zona Interna (fragola, chiodi di garofano), zona Meridionale (ciliegia, pepe). Le modifiche al disciplinare sono state già avviate, aspettatevi novità al riguardo assai presto.

E poi il prodotto:

  • convergenza su un colore rosa concordato tra i produttori, il litchi appunto: il Chiaretto dovrà essere riconoscibile dal colore;
  • macerazione sulle bucce di Corvina e Rondinella molto brevi, a bassa temperatura, per estrarre al meglio i profumi caratteristici di fiori, erbe officinali e agrumi;
  • freschezza e sapidità immutati, sono già elementi vincenti del Chiaretto;
  • gradazione alcolica leggermente più bassa, il Chiaretto deve essere "facile" da bere.

Dopo gli assaggi direttamente dalla vasca e la degustazione di 17 diversi campioni, il pranzo presso il sontuoso ristorante Oseleta di Villa Cordevigo ha confermato la grande flessibilità del Chiaretto di Bardolino con i cibi non solo Gardesani.

Il prossimo appuntamento con il nuovo Chiaretto e la "Rosé Revolution" è fissato per l'Anteprima Bardolino, domenica 8 marzo 2015, alla Dogana Veneta di Lazise, sulla sponda veronese del Lago di Garda.

Dopo le foto, il comunicato stampa ufficiale.

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[foto di Paola Giagulli e del sottoscritto]

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Comunicato stampa:

Le cantine della sponda veneta del lago di Garda si apprestano a presentare la loro “Rosé Revolution”, che ha portato ad individuare con l’annata 2014 un nuovo stile di Chiaretto, caratterizzato da un colore rosa molto tenue e dalla presenza di profumi di agrumi e di fiori.

La vendemmia del 2014 è di quelle che resteranno nella storia della viticoltura gardesana. Segna infatti una svolta radicale per il Bardolino Chiaretto, già oggi leader in Italia nel comparto produttivo dei rosé a denominazione di origine, con più di 9 milioni di bottiglie.

Il Chiaretto 2014 avrà dunque caratteristiche totalmente nuove. Su invito del Consorzio di tutela del Bardolino, più dell’80% delle aziende vinicole dell’area ha deciso di produrre un Chiaretto 2014 dal colore rosa che ricorda il litchie e dagli aromi che fanno pensare all’arancia, al mandarino, al kumquat, ai fiori bianchi.

Di fatto, sono state applicate al Chiaretto le tecniche produttive in uso a latitudini maggiori rispetto a quella mediterranea, arrivando a ricavare quasi dei “blanc de noir”, e cioè dei vini "quasi bianchi" ottenuti da uve rosse, quali sono la Corvina Veronese e la Rondinella.

Le macerazioni delle bucce col mosto sono state molto brevi e sono avvenute a basse temperature per ottenere colori molto chiari e sviluppare al massimo dei profumi connotati dalla presenza dei fiori, delle erbe officinali e degli agrumi, caratteristica, quest’ultima, che è tipica in particolare della Corvina Veronese coltivata sulle rive del lago di Garda.

Leggermente più bassa è anche la gradazione alcolica.

Immutata rimane invece la tipica freschezza quasi salina dei vini rosati della riviera gardesana.

Si tratta, nel complesso, di un quadro organolettico che, nel mentre conferma il carattere fortemente territoriale del Chiaretto, strettamente legato alla riviera e alle colline del Garda, mira con decisione ad aprire nuovi mercati, quali la Scandinavia e gli Stati Uniti.

C’è già la data della presentazione ufficiale del nuovo Chiaretto: è domenica 8 marzo 2015, con l’Anteprima prevista alla Dogana Veneta di Lazise, sulla sponda veronese del lago di Garda, anche se le prime bottiglie del nuovo “rivoluzionario” Chiaretto sono già da pochi giorni disponibili presso alcune cantine.

Intanto è proprio il Chiaretto a continuare a trainare i fatturati dei produttori della riviera veneta del Garda. Nel 2014 è stato collocato sul mercato in più di 9 milioni di pezzi, mettendo a segno una crescita su base annua dell’11%. Il Chiaretto è così salito al 34% dell’imbottigliato totale della denominazione bardolinese rispetto al 29% dell’anno precedente. L’attesa per il 2014 è quella di un ulteriore incremento della rilevanza produttiva del Chiaretto rispetto all’intera denominazione. Italia e Germania sono, per ora, i mercati principali. Al terzo posto la Francia, seguita dai Paesi Bassi.