Josephus Mayr, un vignaiolo vero

Mayr1L’Associazione Terre Nascoste ha organizzato una serata a Verona, presso il ristorante Enoteca Segreta, dedicata ad una degustazione dei vini di un noto produttore dell’Alto Adige: Josephus Mayr (nella foto qui a lato), proprietario con la sua famiglia da quasi quattro secoli del Maso Unterganzner, situato nella piana alluvionale subito a nord di Bolzano, a Cardano.
La conca di Cardano è sempre stata una zona ideale per la viticoltura: ventilazione ottimale e continua, temperature miti in inverno e mai afose in estate, garantiscono una buona maturazione dell’uva ed offrono l’opportunità a Josephus Mayr per realizzare vendemmie estremamente tardive.
Josephus Mayr, presente alla serata con la moglie Barbara, è uno di quei vignaioli che crea i suoi vini con una cura particolare delle vigne, finalizzata ad ottenere uve di grande qualità. Mayr usa ancora la pergola come tipo di impianto, la ritiene più adatta ai propri obiettivi, a patto di gestirla con alto numero di viti per ettaro e resa limitata (intorno ai 50 q.li/ha di media).

Il video della serata con Josephus Mayr
(durata 4'39")

Il Maso Unterganzner fa parte dell’Associazione dei Vignaioli Sudtirolesi, 75 piccoli e indipendenti produttori, e Mayr ne è oggi il presidente. Inoltre, Mayr ha fondato il gruppo Tirolensis Ars Vini (a quando una versione in lingua italiana del loro sito Internet?!), otto ambiziosi produttori collocati nei dintorni tra Bolzano e Merano che hanno unito la loro visione della qualità del vino sotto il marchio del Tatzelwurm, come viene chiamato in Alto Adige il drago delle leggende, marchio che viene conferito ogni anno ai loro vini di massimo livello. Per chi fosse interessato, la Tirolensis Ars Vini organizza il giorno 10 giugno l'annuale festa campestre presso il maso della cantina Köfelgut, a Castelbello in Val Venosta.

La serata si è aperta con la degustazione dei due bianchi prodotti da Mayr: il Sauvignon 2005 e lo Chardonnay 2004, quest’ultimo proveniente da ben 15 cloni di Chardonnay selezionati da Mayr stesso e ricavato da uve molto mature. Questo vino  non tocca il legno durante l’affinamento ma solamente l’acciaio e a noi è molto piaciuto.

Dopo i bianchi, Mayr ci ha presentato 4 dei 5 vini rossi attualmente in produzione. Il Santa Maddalena 2004 - il vino da tavola classico della regione sudtirolese - viene vendemmiato da Mayr a metà ottobre, fermentato in acciaio e poi affinato dopo la fermentazione malolattica in grandi botti di rovere. A noi è sembrato molto buono, fuori dalla media dei soliti Santa Maddalena della zona... e con un rapporto qualità/prezzo molto interessante: circa €4,70 in cantina.

E poi il gran finale: Lagrein Dunkel Riserva 2003, Cabernet Sauvignon Riserva 2003 e, in "anteprima nazionale", il Lamarein 2004 (Mayr lo aveva appena imbottigliato).
Il Lagrein Riserva proviene da una selezione di cloni da 40 anni presenti in azienda. Qui Mayr utilizza per l’affinamento che dura 18 mesi, legni francesi, ungheresi e americani, acquistati da 10 bottai diversi. Un vino elegante ed equilibrato, ad Aristide è sembrato stupendo. Dopo il Cabernet era arrivato il momento del Lamarein, il vino per il quale Aristide non nasconde la sua grande preferenza: un vino ottenuto da uve Lagrein a peduncolo corto, vendemmiate nella seconda settimana di ottobre, fatte appassire sotto il tetto del Maso fino a Natale e poi pigiate e fatte fermentare in acciaio a temperatura controllata, a contatto con le bucce per circa 8 giorni. Fine fermentazione e fermentazione malolattica in barrique nuove e tonneau da 700 lt, invecchiamento in legno per almeno 18 mesi. Un vino per il quale Josephus Mayr si è ispirato all’Amarone della Valpolicella, con risultati assolutamente notevoli e grande successo di vendita anche all’estero.

Complimenti.

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Compagni di viaggio: Pietro Berni

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